I bambini in età prescolare sono più abili a usare lo schermo di un tablet che a giocare con le costruzioni.Problemi anche nella socializzazione. Dettagli
L’allarme arriva dall’Association of Teachers and Lecturers in Gran Bretagna: i bambini in età prescolare sono più abili a usare lo schermo di un tablet che a giocare con le costruzioni. Problemi anche nella socializzazione e a concentrarsi.
Sempre più “touch” anche da piccini. Basta lasciare in mano a un bimbo uno smartphone o un tablet per lasciarsi impressionare dalla sua destrezza: pollici che sbloccano lo schermo senza indugio, dita che scelgono con cura il gattino da accudire o la pecorella da fare belare.
E’ la generazione dei nativi digitali, tutti quei bimbi che maneggiano con accuratezza tutto ciò che è touch-screen. Una generazione che sa usare il tablet di mamma e papà prima ancora di iniziare a parlare. E che rischia di non saper bene come comportarsi quando ha davanti delle banali costruzioni giocattolo. (Leggi anche: 10 regole sull’uso dei tablet da parte dei bambini)
Secondo l’Association of Teachers and Lecturers in Gran Bretagna l’abitudine al pc e ai tablet così da piccini ha effetti sulla capacità di manipolazione dei bimbi, ma anche sulla socializzazione e la concentrazione. E’ quanto emerso durante il congresso dell’Associazione, avvenuto a Manchester lo scorso 14, 15 e 16 aprile.
“Ho parlato con diverse maestre di scuola materna – spiega al Guardian Colin Kinney – e sono preoccupate per il numero sempre più alto di bambini che sanno come far scorrere uno schermo ma hanno poche, se non nessuna, abilità manipolative con le costruzioni, o non sono in grado di socializzare con gli altri, ma i cui genitori parlano con orgoglio di come sanno maneggiare smartphone e tablet”.
“Gli insegnanti parlano a bambini che sono arrivati nelle loro classi dopo aver passato parte della notte a giocare con il computer – afferma Kinney -. La loro attenzione è così limitata che potrebbero tranquillamente non stare in classe”. LEGGI ANCHE: Nativi digitali, consigli ai genitori
Il docente Mark Montgomery, che insegna in Irlanda del Nord, ha aggiunto durante l’intervista al Guardian che “quando le informazioni sono sempre immediatamente a disposizione degli studenti, c’è sempre meno bisogno di imparare e conservare la conoscenza“. Ha raccontato di come alcuni alunni della sua scuola avessero difficoltà a imparare alcune battute per un gioco, un’attività che negli anni precedenti non si sarebbe rilevata così difficile.
L’Association of Teachers and Lecturers conclude inoltre dicendo che sarebbe necessario effettuare maggiori studi sugli effetti di tablet e pc sui più piccini.
No ai tablet ai bambini sotto i due anni
La principale associazione di pediatri britannici ha già emanato delle linee guida con le regole da seguire. Sotto ai due anni, si sconsiglia l’uso di smartphone, tablet, ma anche tv. Per i bimbi più grandi si consiglia di limitare l’esposizione a un’ora al giorno.
Fonte: nostrofiglio.it