Secondo l’ ONU il 14€ della popolazione mondiale soffrirà la siccità in meno di 10 anni dovuta ai cambiamenti climatici. Soluzione?Desalinizzare l’acqua di mare e purificare quella non potabile. Ecco una grande scoperta utile allo scopo.
I cambiamenti climatici degli ultimi anni stanno portando siccità in alcune zone e diluvi e smottamenti in altre. Sono proprio queste zone che, secondo l’ ONU, saranno a rischio nell’ arco dei prossimi 10 anni di una scarsità di acqua senza precedenti.
La soluzione a questo problema è stata presentata da un gruppo di ricercatori dell’ Università di Manchester, che prevede di utilizzare l’acqua del mare, desalinizzarla e depurarla per salvare l’umanità.
I ricercatori sono riusciti a setacciare i sali comuni dell’ acqua salata per renderla bevibile grazie a membrane di ossido di grafene in grado di catturare e bloccare le molecole di sale rilasciando solo l’acqua.
In una comune acqua salata le molecole di acqua circondano quelle di sale, queste membrane riescono a bloccare l’afflusso di entrambe per poi filtrarle lasciando passare solo quelle di acqua.
Per poter desalinizzare l’acqua di mare, la quale contiene particelle microscopiche di sale, i pori di queste membrane devono essere più piccoli di un nanometro, ed è proprio questa la novità. Il grafene è già da tempo conosciuto per la sua capacità di catturare i sali, ma non quelli microscopici.
I ricercatori hanno trovato il metodo per regolare le dimensioni dei pori fino a piccolissime dimensioni, rendendo questo materiale utile anche per desalinizzare l’acqua di mare.
La soluzione sopra descritta per desalinizzare l’acqua di mare va abbinato ad un altro progetto presentato dall’ università canadese della British Columbia, per depurarla e renderla potabile.
Non servono processi chimici ne meccanici, si tratta semplicemente di serbatoi di membrane a fibra che filtrano l’acqua di passaggio catturando batteri, virus e composti organici. In un secondo momento intervengono dei “batteri buoni” in grado di abbattere i pochi “batteri cattivi” sfuggiti al filtraggio.