Autismo? Chiamatelo Monsanto! Nota già da tempo la correlazione tra l’aumento esponenziale dai casi di autismo con l’uso sempre più massiccio di pesticidi. Ora la scienza conferma!
Già da tempo gli studiosi avevano notato una evidente correlazione tra l’aumento esponenziale dai casi di autismo negli ultimi anni e l’uso sempre più massiccio di pesticidi nelle coltivazioni. Ora la scienza lo conferma conferma
Secondo le informazioni contenute nel primo studio pilota di prevalenza dell’autismo in ambito europeo (ricerca ASDEU, Autism Spectrum Disorder in European Union) e nello studio dell’Istituto Superiore di Sanità condotto al Nord, al Centro e al Sud Italia, negli ultimi 40 anni i casi di autismo sono aumentati vertiginosamente: siamo infatti passati da un soggetto autistico ogni 5 mila persone negli anni ’70 ad uno ogni 110 oggi.
E negli anni ’70 di pesticidi se ne usavano poco o niente.
Oggi, solo in Europa ogni anno vengono sparse nell’ambiente 220.000 tonnellate di pesticidi: 108.000 tonnellate di fungicidi, 84.000 tonnellate di erbicidi e 21.000 tonnellate di insetticidi. Se ci aggiungiamo le 7000 tonnellate di “regolatori della crescita” questo equivale a mezzo chilo di sostanze attive per ogni cittadino europeo. Si tenga presente che da dati statistici dell’epoca, nei primi anni ’70 i prodotti chimici sparsi sui campi di tutto il mondo erano, nel complesso, poco superiori alle 2000 tonnellate.
Come proprio in questi giorni riporta ilsalvagente.it, l’esposizione prenatale ai pesticidi ambientali aumenta il rischio di disturbi dello spettro autistico (Asd) nei bambini. E’ quanto è emerso da uno studio pubblicato di recente dal British medical journal che ha anche misurato il rischio in relazione agli erbicidi più utilizzati, tra questi compare anche il glifosato. I risultati suggeriscono che il rischio di un figlio di disturbo dello spettro autistico (Asd) aumenta dopo l’esposizione prenatale ai pesticidi ambientali entro 2000 metri dalla residenza della madre durante la gravidanza, rispetto alla prole di donne della stessa regione agricola senza tale esposizione. L’esposizione infantile potrebbe aumentare ulteriormente i rischi per il disturbo dello spettro autistico con disabilità intellettiva in comorbidità. In quanto osservazionale lo studio può mostrare solo un’associazione e non un rapporto di causa ed effetto, però i dati fanno davvero paura.
Lo studio è stato condotto prendendo in considerazione i dati del Pesticide Use Reporting imposti dallo Stato della California, che sono stati integrati in uno strumento di sistema di informazioni geografiche per stimare le esposizioni prenatali e infantili ai pesticidi misurate come chili di pesticidi applicati per acro / mese entro 2000 metri dal materno residenza.
Un totale di 2961 individui con ASD, inclusi 445 con disabilità intellettiva, sono stati abbinati a 35.370 controlli. Le caratteristiche socio-demografiche erano simili in entrambi i gruppi e la maggior parte dei partecipanti (81,2% all’82,6%) erano uomini.
Il rischio di disturbi dello spettro autistico in tutti i casi era associato all’esposizione prenatale al glifosato (aumento del rischio del 16%), clorpirifos (13%), diazinone (11%), malathion (11%), avermectin(12%) e permetrina (10%).
In modo simile, il rischio per il disturbo dello spettro autistico con disabilità intellettiva è aumentato con esposizione prenatale al glifosato (aumento del rischio del 33%), clorpirifos (27%), diazinone (41%), permetrina (46%), bromuro di metile (33%) e miclobutanil (32%).
E allora, non chiamiamolo più Autismo, chiamiamolo Monsanto!
Fonte: Zapping
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