L’inventore di questa magico dispositivo fu un certo Vasile Karpen e’ sembra che lo scienziato abbia vinto la scommessa, cioe’ creare un generatore che funzionasse in modo perpetuo a costo zero.Ma perche’ questa invenzione e’ stata, e continua ad essere insabbiata dalla comunita’ scientifica internazionale?
La storia purtroppo ha dei segreti che per tutta una serie di motivi devono rimanere nascosti, vuoi per motivi politici, vuoi per motivi militari, ma anche come per questo caso per motivi scientifico-commerciali, e spesso questi sono i casi che nascondono queste scoperte praticamente per sempre. In Romania nel museo nazionale c’e’ una strana batteria che produce elettricità ininterrottamente da 60 anni.
L’inventore di questo magico dispositivo fu un certo Vasile Karpen, è sembra che lo scienziato abbia vinto la scommessa, cioè riuscire a creare un geniale dispositivo che potesse funzionare in modo perpetuo, in pratica a vita, ma soprattutto funzionare a costo zero. Ma perchè questa invenzione è stata, e continua ad essere insabbiata ” DIMENTICATA VOLONTARIAMENTE ” dalla comunità scientifica internazionale?
Il prototipo di questa stupefacente invenzione è stato assemblato nel 1950, ed è costituito da due pile ( batterie ) collegate in serie. Questo collegamento trasmette un impulso elettrico ad un piccolo motore, il quale per mezzo di un filo è collegato ad uno switch ( comunicatore per chi non è molto pratico ). Ad ogni mezzo giro la lama apre e poi richiude successivamente. Il tempo di rotazione della lama era calcolato in modo che i pali avessero il tempo di ricaricarla, e che essi potessero ricostruire la loro polarità durante il tempo che il circuito rimanesse aperto. Un giornale rumeno, lo Ziua ( Il Giorno ), si recò al museo per chiedere la possibilità di una verifica al direttore Dr. Diaconescu.
Questo è successo il 27 febbraio 2006. Le due batterie avevano indicato la stessa tensione di 1 Volt, la stessa che possedevano nel 1950. Un particolare interessante: nella pila di Karpen uno dei due elettrodi è d’oro, l’altro di platino. L’elettrolita (il liquido in cui sono immersi i due elettrodi), è acido solforico di grande purezza. Alcuni scienziati sostengono che il dispositivo trasformi l’energia termica in energia meccanica, ma Dr. Diaconescu non condivide questa teoria.
Secondo altri, che hanno studiato il lavoro teorico di Karpen, la pila sfida il secondo principio della termodinamica (in riferimento alla trasformazione di energia termica in lavoro meccanico), e questo la rende una macchina a moto perpetuo. Altri dicono che non è così, ma che sfrutta l’energia di punto zero (ZPE). Incredibile vero? purtroppo casi del genere ( anche riferiti a tutt’altro tipo di scoperte ) non sono casi isolati. Esistono scoperte che si possono ” DONARE ” al mondo, e altre che non devono essere divulgate….perchè rompono gli equilibri…economici?
Di seguito un video che illustra in dettaglio la pila di Karpen. Buona visione