E’ appena stato rilasciato il piano della task force governativa guidata da Vittorio Colao, dove si legge che bisogna adeguare i livelli di emissione elettromagnetica in Italia ai valori europei per accelerare lo sviluppo delle reti 5G, escludendo ogni opposizione locale.
Sotto i riflettori è finito l’articolo 82 dello scorso decreto Cura Italia rubricato “Misure destinate agli operatori che forniscono reti e servizi di comunicazioni elettroniche“. Secondo l’ISDE (Associazione Medici per l’ambiente) tale articolo sottende una manovra di lancio per il 5G in Italia in quanto si autorizzano le Compagnie di Telecomunicazione allo …”svolgimento di ogni utile iniziativa per potenziare le infrastrutture di comunicazioni elettroniche” .
Tale autorizzazione assume il significato che si sta concedendo un potere illimitato alle multinazionali delle telecomunicazioni che non potrà che facilitare la realizzazione del programma 5G“.
Ma non è finita qui. Come riportato da oasisana.com:
<<Mancini del PD aggiunge al decreto un emendamento in cui si autorizza l’aumento di infrastruttura tecnologica per fronteggiare il Covid19, cioé la velocizzazione della costruzione di nuove antenne, spiegando come gli amministratori di condominio e i proprietari delle case saranno tenuti a dare immediato accesso alle aree pertinenti(spesso i tetti dei palazzi) per consentire l’installazione di nuove antenne, pena il ricorso alla forza pubblica (Esercito, Carabinieri, Polizia etc..)>>.
In pratica si vuole imporre a noi cittadini di ospitare forzosamente e coercitivamente sui tetti delle nostre abitazioni le pericolose antenne 5G sulla cui innoquità non è stata nemmeno avviata la tanto richiesta sperimentazione che attesti le possibili ricadute degli effetti che le radiofrequenze apportano all’ambiente e agli esseri umani.
Il supporto delle reti ad alta capacità e larghissima banda del 5G servono, così dicono, per colmare il gap che il Paese Italia ha con gli altri Paesi Europei
Ricordiamo che già nel 2018 Colao parlava di come l’avvento del 5G e dell’intelligenza artificiale avrebbe cambiato le nostre vite nel giro di 5 anni, fra il 2020 e il 2025. Coincidenza?
Si ha la sensazione come la transizione al 5G verrà fatta passare da Colao come una misura da accelerare perché utile in funzione anti-covid, per facilitare appunto lo smart-working che ha preso piede del periodo di lockdown.
Di seguito vi mostriamo un intervento a riguardo di Francesco Amodeo su RadioRadio.