Una agevolazione fiscale prorogata anche per questo anno in simbiosi con con i percettori del reddito di base: bonus lavoro 2021 e Reddito di cittadinanza.
Il bonus lavoro o bonus assunzioni è una agevolazione rivolta alle imprese che assumono i percettori del RdC, ma vediamo in dettaglio cosa comporta.
I beneficiari del sussidio di Stato voluto fortemente dal m5S, oltre a rappresentare un aiuto economico rappresenta una opportunità di lavoro non di poco conto, specie nel 2021.
La “fase 2” del Reddito di Cittadinanza, che prevede l’inclusione per i beneficiari nel mondo del lavoro tramite navigator e centri per l’impiego non ha dato i risultati previsti.
Complice l’avvento dell’improvvisa emergenza causata dal virus che ha fatto sì che il governo non considerasse più questa come una priorità.
Ma il bonus assunzioni 2021 potrebbe aprire le porte per i beneficiari del reddito che la fase 2 della stessa norma non è riuscita ad aprire.
Reddito di Cittadinanza e Bonus Lavoro
L’RdC è il sussidio statale più richiesto dagli italiani, complice lo stata di difficoltà economica di molti italiani emerso soprattutto dall’emergenza sanitaria. Tutti i fruitori sono in un certo senso privilegiati nell’inserimento del mondo del lavoro grazie alla agevolazione fiscale che stiamo per descrivervi.
Le aziende che assumono a tempo indeterminato o a tempo pieno (no part time) uno o più fruitori del RdC hanno il diritto al bonus lavoro.
Si tratta dell’ esonero dai contributi previdenziali e assistenziali per il lavoratore che verranno erogati dallo Stato, ma non per sempre.
L’importo dell’agevolazione infatti è legato all’ammontare del sussidio percepito dal lavoratore prima della nomina. E’ pari ad i contributi previdenziali e assistenziali che il datore di lavoro dovrebbe versare.
Facciamo un esempio per comprendere bene come funziona questo sgravio contributivo.
Il reddito di Cittadinanza ha una validità di 18 mesi, salvo rinnovo successivo per altri 18. Supponiamo che un datore di lavoro assuma un beneficiario che, prima dell’assunzione, ha percepito 5 mensilità del sussidio.
Il datore di lavoro sarà esonerato dal pagamento dei contributi previdenziali per il lavoratore nei primi 13 mesi. Ma ha l’obbligo di assumerlo a tempo indeterminato o pieno. Il bonus però copre un importo contributivo mensile massimo di 780 euro, nel caso lo si superi la differenza verrà pagata dal datore di lavoro.
Nel caso invece venga assunto un percettore che gode del rinnovo del Rdc di ulteriori 18 mesi, lo sgravio contributivo verrà applicato solo per 5 mesi.
Bonus assunzioni e percorso di formazione
Nel caso in cui l’assunzione in azienda comporti un percorso formativo presso terzi lo sgravio contributivo si applica comunque. Sempre in rapporto alle mensilità di sussidio ricevute in precedenza dall’aspirante lavoratore, si applica il bonus sia durante il percorso di formazione sia dopo l’assunzione in azienda, ma diviso a metà.
All’Ente di formazione spetta la mezza parte entro il limite della soglia di 390 euro mensili. L’altra metà invece va al datore di lavoro che prende in carico il beneficiario del Reddito di cittadinanza (sempre entro la soglia limite).
Va da sé che prima si assume un beneficiario di RdC maggiore sarà lo sgravio contributivo per il datore di lavoro. Teniamo a precisare che il bonus assunzioni è regolato dall’articolo 8 del decreto legge numero 4 del 2019.
Esiste quindi già dal 2019, ma la novità inaspettata è che è stato prorogato nel corso di tutto il 2021 nonostante la caduta del Conte bis. Il governo dimissionario ha fatto in tempo ad attuare la proroga prima della crisi.