Il bollo auto è la tassa automobilistica più odiata dagli italiani. Questa tassa regionale sembra proprio non andare giù a molti automobilisti che desidererebbero non pagarla. Anche perchè si tratterebbe di una tassa di possesso che non offrirebbe alcun servizio alla comunità.
Molti automobilisti possono tirare un respiro di sollievo grazie ad una sentenza della Cassazione riguardante bollo auto e multe stradali scadute in un determinato periodo. Vediamo i dettagli di seguito.
Perchè si paga il bollo auto
Come sopra specificato il bollo auto è una tassa automobilistica legata solo ed esclusivamente al possesso di una automobile. Indipendentemente se l’automobile venga utilizzata o meno tale tassa va pagata. E’ quindi rivolto a tutti i possessori d’auto indicati dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA). L’importo dell’imposta in questione varia da regione a regione. E’ comprensivo di una quota fissa uguale per tutte le regioni e di una parte variabile che varia in base ad alcuni indici regionali.
Motivo per cui la tassa automobilistica per una stessa autovettura, con le stesse identiche caratteristiche, avrà un importo diverso in ogni singola regione.
Va pagato con cadenza annuale dalla data dell’immatricolazione. Il pagamento può essere effettuato nelle sedi ACI, tabaccherie autorizzate, alle poste italiane, nelle ricevitorie e anche online presso piattaforme di home banking autorizzate.
La sentenza della Corte di Cassazione su bollo e multe scadute
Sono molti quelli che per il fatto di non aver pagato il bollo auto o delle multe in passato hanno ricevuto delle cartelle esattoriali.
Alcuni di questi possono tirare un respiro di sollievo. Specie coloro che hanno ricevuto cartelle esattoriali per bolli e multe non pagate in un certo periodo di tempo.
La sentenza della Corte di Cassazione n.29653 del 14 novembre 2019, ha dichiarato illegittimi eventuali fermi amministrativi che sono legati a cartelle esattoriali di bollo auto e multe stradali non pagate. Nello specifico si riferisce a tutte le cartelle esattoriali con un importo al di sotto di 1000 euro (max 999,99 euro) che sono state iscritte al ruolo nel decennio dal 2000 al 2010.
Quindi se avete ricevuto una cartella esattoriale per bolli o multe stradali non pagate, iscritte al ruolo nell’arco di di tempo che va dal 2000 al 2010, con importo inferiore a 1000 euro, può non essere pagata.
Riportiamo di seguito il punto interessato della sentenza della corte di Cassazione:
“i debiti di importo residuo fino a mille euro comprensivi di capitale; interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1/1/2000 al 31/12/2010 sono automaticamente annullati“.
La sentenza fa riferimento al decreto legge n. 119 del 2018 la quale stabilisce appunto che le cartelle esattoriali su multe stradali, bollo auto, tributi anche locali come Imu, Tari e Tasi, iscritte al ruolo tra il 1 gennaio 2000 e il 31 dicembre 2020 e inferiori a 1000 euro possono non essere saldate.