Abbiamo già parlato in un recente articolo di una delle assurde situazioni create dall’INPS, ovvero l’invio da parte dell’ente previdenziale di alcune lettere assurde ai pensionati, dove si chiede la restituzione di somme enormi, dovute ad errori di calcolo dell’ente stesso. Il pensionato non ha nessuna colpa, eppure viene intimato alla restituzione delle somme, volontariamente oppure tramite una detrazione automatica sull’assegno pensionistico. Vediamo cosa bisogna fare nel caso si dovesse ricevere una di queste lettere, o un recupero automatico da parte dell’INPS sulla pensione.
Stanno arrivando in questi giorni lettere da parte dell’INPS ad alcuni pensionati in cui si richiede la restituzione di cifre folli fino a 30.000 euro. A riportarlo è ilgiornale.it, che racconta, tra le tante, due storie di pensionati che si sono visti recapitare dall’INPS delle lettere shock dove si pretende la restituzione di ben 29.000 euro. Molte altre lettere di questo tipo sono state inviate, e molte altre sono in partenza.
Provate ad immaginare la situazione in cui un pensionato, che percepisce ad esempio una pensione ad esempio di 1.000 euro, si veda recapitare una lettera del genere. Potrebbe provocare un colpo al cuore che potrebbe anche essere fatale!
La buona notizia è che in molti casi, queste storie si sono concluse a favore dei pensionati che hanno deciso di impugnare la lettera e percorrere vie legali.
Il motivo risiede nel fatto che l’INPS non può pretendere la restituzione di somme di denaro non dovute e precedentemente erogate a causa di errori propri di calcolo.
Le leggi in materia di recupero forzoso di somme corrisposte e non dovute sono molto chiare: non si possono richiedere somme corrisposte tranne nel caso in cui l’erogazione sia legata ad un reato di dolo da parte dell’interessato.
Quindi se la colpa non è del pensionato, ma è l’INPS ad aver fatto male i calcoli, non può chiedere il recupero delle somme in modo forzoso ed in un unica soluzione.
La Corte di cassazione in una sentenza del 2017 si è espressa in merito alla questione. Nel caso l’INPS attesti l’erogazione di somme non dovute ad un pensionato, dovute a propri errori di calcolo, per recuperare i soldi può fare una rettifica sulla pensione, ma non può tentare di recuperare in un colpo solo tutta la somma.
Visto come si sono risolti i casi precedenti, a favore dei pensionati, il consiglio è ovviamente quello di impugnare la lettera dell’INPS. Nel caso in cui vi capiti una situazione del genere, rivolgetevi ad un legale o a qualsiasi altro ente o persona che possa aiutarvi in merito alla questione, in questo caso la legge è dalla vostra parte!