Recentemente, da poco più di un anno, sono partiti i controlli della Banca Italia sui conti corrente degli italiani, la lente di ingrandimento è puntata soprattutto sui prelievi di denaro contante sugli sportelli automatici Bancomat. Vediamo cosa bisogna sapere a riguardo e chi rischia di finire sotto la lente di ingrandimento del Fisco italiano.
Sono scattati i controlli sull’uso anomalo di denaro contante da parte della UIF (Unità di Informazione Finanziaria) presso la Banca d’Italia. Una riforma approvata in passato, precisamente nel 2017, prevede l’invio alla UIF delle informazioni su prelievi e versamenti di denaro contante. In pratica tutti i movimenti anomali fatti con soldi in contanti vengono messi al vaglio della UIF.
Quando scattano i controlli sul prelievo di contanti al Bancomat
La riforma riguarda tutti gli istituti di pagamento, banche, Poste eccetera. I soggetti controllati sono coloro che effettuano prelievi e versamenti in contanti superiori alla somma di 10.000 euro nell’arco di un mese. Il limite è preso in considerazione sia nei movimenti unici che cumulativamente. In pratica scattano i controlli del fisco anche quando si effettuano più operazioni, la cui somma supera i 10mila euro, nell’arco di 30 giorni.
La UIF ha stabilito che, banche, Poste e tutti gli altri istituti di credito, sono obbligati a trasmettere tutte le comunicazioni nel caso di superamento del limite di 10.000 euro mensili, relativi a prelievi o versamenti di denaro contante. Ulteriori limiti vengono applicati anche a singoli bonifici e ad altre operazioni. In un nostro recente articolo abbiamo elencato tutte le regole da sapere per non essere soggetti a controlli.
Tuttavia non c’è nulla da temere se i movimenti sono leciti e giustificabili.
Tali controlli sono previsti dalla normativa anti riciclaggio e dal piano di lotta all’evasione fiscale. La UIF infatti è proprio l’autorità che si occupa di prevenzione del riciclaggio. Acquisisce le informazioni sui flussi finanziari attraverso le segnalazioni da parte degli istituti sulle operazioni sospette. Successivamente effettua una analisi finanziaria caso per caso, per determinare se è necessario “passare la palla” agli organi investigativi e all’autorità giudiziaria.
In questo modo si spera di far emergere alla luce del sole quanto più denaro nero possibile. In Italia, malgrado l’aumento di strumenti di pagamento digitale, comodi e molto spesso senza commissioni, i contanti vengono ancora usati più di tutti gli altri paesi europei.