L’ex premier Mario Monti è intervenuto durante la trasmissione “In Onda” in diretta su La7 sul tema della pandemia e sulla ripresa dei contagi che sta imperversando in questi ultimi giorni.
Secondo Monti il virus ha creato una situazione non molto diversa da uno stato di guerra, con la differenza che la guerra non è contro un altro stato ma contro un agente patogeno. Di conseguenza l’informazione dovrebbe essere “dosata” o per meglio dire “limitata” proprio come in una situazione di guerra in quanto “parlare della pandemia 20 ore al giorno in tv non fa bene al Paese“.
“Sin dallo scoppio della pandemia in Tv abbiamo usato il termine guerra, ma in nessun Paese abbiamo usato una politica di comunicazione adatta alla guerra” ha esordito.
“Bisognerà trovare un sistema che, pur mantenendo la libertà di espressione, dosi dall’alto l’informazione – bisogna trovare modalità meno democratiche secondo per secondo. Se si parlerà ancora di pandemia nei Talk Show 20 ore al giorno si farà un disastro!” ha ammonito.
Monti: in guerra si accettano limitazioni alla libertà
Secondo monti, così come lo hanno fatto i cittadini, anche il mondo dell’informazione, in una situazione di guerra, dovrebbe accettare delle limitazioni alla libertà:
“In una situazione di guerra si accettano limitazioni alla libertà (che abbiamo accettato dall’inizio della pandemia), ed è un bene che siano venute da parte dei governi“, rivolgendosi al mondo dell’informazione afferma:
“Noi ci siamo abituati a considerare la possibilità incondizionata di dire qualsiasi verità o sciocchezza sui media, in modo totalmente libero, come un diritto inalienabile garantito dalla dichiarazione universale sui diritti dell’uomo“, diritto che dovrebbe essere dosato in uno stato di guerra secondo Monti.
Tale limitazione dell’informazione dovrebbe essere regolata “dal governo, ispirato e nutrito e istruito dalle autorità sanitarie” conclude Monti.
Questo ed altro nell’intervento del Prof. Mario monti alla trasmissione “In onda” su La7 che vi mostro di seguito.