Nel prossimo periodo sono attesi aumenti delle pensioni grazie ad una rivalutazione delle stesse, vediamo il motivo, quando arrivano gli aumenti e a chi spettano.
La rivalutazione delle pensioni avverrà in due tempi, ossia due volte e non una! Una prima rivalutazione verrà applicata nel mese di ottobre 2022, e a gennaio 2023 ci sarà un ulteriore aumento con una percentuale superiore a quella di ottobre.
Come è stato previsto dal decreto aiuti bis verrà fatta una prima rivalutazione delle pensioni in anticipo nel mese di ottobre, e la misura interesserà solo i pensionati con assegni fino alla soglia dei €2692 lordi mensili di pensione.
La misura mira a sostituire il bonus da €200 una tantum con un indennizzo mensile costante atto a contrastare l’aumento del costo della vita dovuto al caro prezzi. L’incremento della pensione per quanto riguarda il mese di ottobre 2022, dovuto alla prima rivalutazione, sarà pari al 2%. Tale aumento sarà solo un anticipo della perequazione automatica che scatterà nel mese di gennaio 2023. Tali aumenti riguarderanno solo i pensionati con redditi fino ai €35000 annui.
Gli aumenti previsti da gennaio 2023 invece saranno più sostanziosi, si dovrebbero attestare intorno al 7%. Attenzione però in quanto chi riceverà l’aumento del 2% a ottobre, a gennaio 2023 non riceverà un aumento pari al 7%. ma alla differenza tra la rivalutazione di gennaio e quella di ottobre. La soglia del 7% è la massima prevista per tutti e due gli aumenti. A tale percentuale infatti verrà scalata quella ricevuta nel mese di ottobre 2022.
Ad esempio se nel mese di ottobre per via della rivalutazione si ottiene un incremento del 2%, e se l’aumento di gennaio 2023 dovesse essere confermato al 7%, al pensionato la pensione verrà aumentata di un ulteriore 5%, percentuale data dalla differenza tra la soglia massima e l’aumento già percepito ad ottobre.
Quindi un pensionato che percepisce ad esempio 1000 euro mensili, percepirà da ottobre di 20 euro in più, da gennaio di 70 euro in più. Considerando che l’aumento viene percepito mese per mese e non una tantum, questo provvedimento è decisamente migliore del bonus 200 euro, il quale è stato erogato una sola volta. C’è da dire però che la misura, anche se migliore della precedente è ancora insufficiente, visto che l’inflazione per ora si attesta all’8% ed è destinata a salire.