Sono molti i casi in cui pur consumando molta energia e pagando bollette salate, non si riesce a scaldare casa a dovere. Il problema può essere dovuto a molti fattori, come ad esempio la dispersione termica in casa. Ma come riferito da molti tecnici, il fattore più comune che causa tutto ciò è una errata impostazione delle temperature sulla caldaia, sia quella relativa all’acqua sanitaria che quella per il riscaldamento domestico. Di seguito vediamo come impostare per bene le temperatura sulla caldaia per un risultato efficiente e un risparmio in bolletta assicurato.
Se si impostano delle temperature errate sulla caldaia, specie su quelle a gas, relative ad acqua sanitaria e riscaldamento, si consuma molta più energia senza ottenere i risultati desiderati, con un conseguente salasso sulla bolletta. In questi periodi di caro energia risparmiare è una priorità per molte famiglie italiane, e le informazioni riportate di seguito potrebbero risultare molto utili.
Vediamo il modo corretto per impostare le temperature sulla caldaia per consumare meno energia e risparmiare sulla bolletta.
A quale temperatura impostare l’acqua calda sanitaria per risparmiare sul gas in bolletta
Tutte le caldaia danno la possibilità di impostare due diverse temperature relative ad acqua sanitaria e riscaldamento (ossi l’acqua che circola in termosifoni o termoconvettori per il riscaldamento domestico). Indipendentemente se si è in possesso di una caldaia moderna o più recente, si può impostare in modo separato tali temperature. La differenza è che in quelle meno recenti la regolazione avviene attraverso due manopoline meccaniche contrassegnate, in quelle più moderne invece è presente un display con due selettori (pulsanti).
In entrambi i casi la temperatura dell’acqua sanitaria non dovrebbe superare i 45°C. L’acqua a 45°C è sufficientemente calda per lavarsi e fare la doccia, impostare una temperatura maggiore fa consumare di più con un conseguente spreco di energia.
Perché non conviene impostare una temperatura superiore
Quando apriamo il rubinetto e giriamo la manopola del miscelatore sull’acqua calda, la caldaia si attiva e pomperà acqua nell’impianto solo quando avrà raggiunto la temperatura impostata. Maggiore sarà la temperatura tanto più consuma gas per raggiungerla.
45°C è una temperatura che non comporta un eccessivo spreco di gas. L’unica differenza è che per sentirli tutti sulla nostra pelle dovremmo girare completamente la manopola dell’acqua calda senza miscelarla con quella fredda. impostare una temperatura maggiore infatti non ha senso anche perché dovremmo miscelare l’acqua con quella fredda, tramite il miscelatore, per non ustionarci. E che senso ha creare dell’acqua bollente, consumando molto più gas, se poi per utilizzarla dobbiamo raffreddarla?
Qual è la giusta temperatura dell’acqua per il riscaldamento
L’acqua adibita per il riscaldamento domestico è quella pompata dalla caldaia in termosifoni e termoconvettori. Per un risparmio in bolletta e un risultato garantito in termini di calore prodotto, la temperatura non dovrebbe essere superiore ai 60°C. Con tale temperatura la caldaia non dovrà faticare molto per riscaldare la vostra casa con un conseguente risparmio in termini di energia. Magari si impiegherà più tempo per riscaldare casa, ma il risparmio in termini di energia è quantificabile intorno al 25 – 30% in meno rispetto a quando vengono impostate temperature maggiori (dai 63°C in su).
Tengo a precisare che se si possiede come impianto il riscaldamento a pavimento la temperatura ideale è di 45°C, temperature superiori potrebbero arrecare danni al pavimento e all’impianto stesso. Questo tipo di impianto infatti lavora a basse temperature ed è quello che permette di risparmiare più di tutti gli altri.
Come capire se la temperatura impostata è eccessiva
Specie nelle caldaie tradizionale, impostare temperature maggiori comunque non garantisce un risultato ottimale con un conseguente spreco di calore. Queste caldaie sono dotate di uno scambiatore che non riesce ad immagazzinare tutto il calore prodotto dalla fiamma della caldaia, e quello in eccesso viene espulso tramite la canna fumaria. Ad esempio è molto probabile che se si impostano 65°C, l’acqua comunque verrà immessa a 60°C nei termosifoni, e 5°C si disperdono dei fumi nella canna fumaria. Diverso è il discorso nelle nuove caldaie a condensazione, che permettono di recuperare anche il calore prodotto dai fumi.
Quindi se hai una vecchia caldaia e quando è accesa la canna fumaria è rovente, molto probabilmente sta sprecando parte del calore prodotto, sta consumando di più per scaldare meno, sta sprecando parte dell’energia. Questo è il principale “sintomo” di una temperatura impostata troppo eccessiva.
Con una temperatura a 60°C invece, lo scambiatore della caldaia riesce a immagazzinare quasi tutto il calore prodotto dalla fiamma, disperdendo quasi nulla nei fumi.
Di seguito è riportato un video molto esaustivo che spiega in modo abbastanza dettagliato i settaggi sopra citati. Buona visione
Riscaldamento a pavimento, con 38 gradi dell’acqua ho 27 gradi nel massello. E 23 gradi in casa.
Caro Danilo, a ognuno il suo lavoro. Io non scrivo come compilare un programma perchè rischierei di essere impreciso (anche molto) e tu non dovresti scrivere di termotecnica perchè il risultato è il medesimo (e si rischia anche di far danni).