Siamo costantemente attaccati da troll,esseri dai profili fittizi pagati per deviare,far cambiare opinione,disturbare ecc.Ecco come difendersi e riconoscerli.
Nel gergo di Internet, e in particolare delle comunità virtuali come newsgroup, forum, mailing list ,social network o chatroom, per troll si intende un individuo (che in genere agisce con profili fittizi) che interagisce con la comunità tramite messaggi provocatori, irritanti, fuori tema o semplicemente stupidi, allo scopo di disturbare gli scambi normali e appropriati,deviare l’informazione,ridicolizzare,irritare ecc.
Spesso l’obiettivo specifico di un troll è causare una catena di insulti (flame war); una tecnica comune consiste nel prendere posizione in modo plateale, superficiale e arrogante su una questione già lungamente dibattuta, specie se la questione può già in sé suscitare facilmente tensioni sociali (politiche, religiose, ecc.),allo scopo di scatenare gli utenti nel ridicolizzare l’argomento o il post in questione,specie se questo è “scomodo”e va contro le sue ideologie politico/religiose,o contro quelle di chi lo paga per “trollare”….E esiste gente pagata per fare il troll,se non ci credi guarda questo video.
Alcuni tipi di messaggi e attività associati ai troll:
messaggi fuori tema;
messaggi offensivi;
messaggi contenenti errori ovvi o gravi pecche;
messaggi intenzionalmente sgarbati o litigiosi;
accendere una flamewar (scambio acceso di opinioni), dichiarandosi poi innocenti;
mandare lunghi paragrafi copiati da testi, web o quant’altro;
diffondere informazioni private (vere o false) su altri utenti, per alimentare malumori e dissapori;
lagnanze fuori tema a proposito della propria vita privata (a volte questo è il troll “grido d’aiuto”);
sbagliare deliberatamente e ripetutamente a scrivere i nomi delle altre persone per turbarle e/o irritarle nella conversazione;
risposte plurime o paranoiche a opinioni personali espresse da singole persone;
insultare persone perché non conoscono la grammatica o ignorare volutamente delle regole grammaticali;
ogni combinazione di quello che è scritto sopra. Per esempio un troll combinerà frasi ingiuriose scritte male;
Ma perchè esistono i troll?E perchè molti vengono pagati? Soprattutto per generare un cambiamento nell’opinione degli utenti (specie su questioni politiche): un troll può ostentare opinioni estreme per fare in modo che le sue vere opinioni, poi, sembrino moderate. Spesso il troll si serve di altre false identità, inscenando un falso dialogo pubblico. In altri casi invece,molti troll sono atti soltanto ad attirare l’attenzione,irritare,far perdere tempo agli utenti ecc.Questi in genere sono soggetti che “trollano” per passatempo,per il semplice gusto di farlo.
Si tratta di un provocatore del web, uno dei cosiddetti troll. Con la sostanziale differenza che lui è un professionista del settore, che per mestiere crea disordini online, indirizza le discussioni, manipola – secondo quanto gli è stato ordinato – il senso delle cose. L’assurdo? Viene pagato da un gruppo economico legato trasversalmente a tutti i partiti. Ecco la sua storia in un’intervista di Francesco Lanza.
Lo incontriamo in un bar in centro a Milano. Sul tavolo ha poggiato uno smartphone e un tablet. Non ci dice né il suo nome, né il suo nickname.
Vivi sempre connesso?
Purtroppo sì. Abbiamo un software che ci consente di monitorare le discussioni a cui partecipiamo e quando c’è una notifica abbiamo poco tempo per rispondere. Se lasciamo “andare” o ritardiamo, ci viene scalato dal compenso.
Quanto guadagni per fare questa attività?
Beh, dipende. Se sono efficiente anche 4-5mila euro al mese.
Sono un sacco di soldi.
Sì, ma è una vita tremenda. Devi leggere decine di blog, forum, account facebook, tweet. Giorno e notte. Alcuni di noi non reggono, dopo un po’ i loro nick “spariscono”, non c’è modo di sapere che fine abbiano fatto.
Chi vi paga?
Un grosso gruppo economico legato trasversalmente a tutti i partiti. Ma non posso dire altro.
Ce ne sono molti come te?
Siamo un centinaio in tutta Italia, ma siamo divisi per competenze.
Nel senso che tu, per esempio, provochi e insulti solo specifici bersagli?
No, nel senso che ci sono provocatori e contro-provocatori. Ti faccio un esempio. Metti che tu sia il portavoce di un partito X. Scrivi un post e io arrivo aridicolizzarti. Ovviamente ne nasce una discussione nella quale chi è contro di te in maniera “naturale”, prende coraggio e viene allo scoperto. Aspetta.
Lo smartphone ha una luce blu che lampeggia, vuol dire che c’è una notifica. Prende, legge velocemente e con uguale velocità posta una qualche risposta, chissà in quale post o in quale discussione.
Una sorta di “effetto domino”.
Sì, che tu pensi: “Ma allora sono tutti idioti”.
Perfetto. Quelli sono sempre nostri colleghi. Semplicemente agiscono con una psicologia inversa. Il loro scopo è proprio quello di far sembrare i tuoi sostenitori degli imbecilli. Così come io faccio da “stura” a quelli che sono contro di te in maniera “genuina”, diciamo, allo stesso modo loro fanno da stura ai tuoi estremisti, e globalmente ne vieni fuori screditato. Basta un provocatore come me e un contro-provocatore che fanno finta di litigare, per sputtanarti una discussione o un post.
Questa è troppo grossa, non posso crederci.
Sei libero di non crederci. Comunque loro prendono molto di più di noi. Sono veri professionisti, copywriter di altissimo livello. Se ci pensi, hanno creato un linguaggio.
Ma tu, politicamente, come hai votato?
Ho votato contro la Ka$ta. Ma il lavoro è lavoro. Ci sono le cose da pagare, ho moglie e figli. Quei soldi mi fanno comodo.
Cosa facevi prima?
Correggevo bozze in una casa editrice. Ora le bozze le fanno correggere nei paesi dell’Est, sottocosto. Cosa dovrei fare?
Ci salutiamo, insiste per pagare lui il conto. Mette nella borsa il tablet e si incammina, guardando lo smartphone e continuando a digitare.
Fonti : http://digilander.libero.it/AntiTroll/
Così l’editoria italiana è stata sovvenzionata e assimilata alla casta dei politici € 10 |