Lasciare il caricatore dello smartphone attaccato alla presa è una comodità di cui molti si avvalgono, ma che ha un costo non solo in termini energetici.
E’ molto comodo lasciare il caricatore dello smartphone attaccato alla presa di corrente per due motivi: evitare di cercarlo nel momento del bisogno ed averlo sempre pronto all’ uso, specie quando il nostro smartphone richiede almeno una carica giornaliera.
Vi sono casi di famiglie numerose dove in casa vi sono un minimo di 5 caricatori costantemente connessi alla corrente elettrica, e ciò accade perchè molti pensano che se non vi si attacca lo smartphone essi non consumano nulla. Ma non è assolutamente così.
Ogni caricatore contiene al suo interno un trasformatore che, anche quando non è presente nessun device in carica, assorbe una piccola quantità di energia (senza contare eventuali led sempre accesi), ma significativa se calcolata per 365 giorni all’ anno.
Un caricatore per smartphone connesso alla presa di corrente senza alcun device connesso consuma solo 0.25 watt, quindi si tratta di un costo quasi irrisorio per le nostre bollette, ma quanti caricatori sempre connessi abbiamo in casa?
Calcolando che una famiglia media è composta da almeno 4 persone, ognuno con uno smartphone a testa, qualche tablet, pc portatili, tv e altri device in standby ecc, se si lasciassero sempre connessi tutti i caricatori presenti in casa, a fine anno si otterrebbe un aumento del consumo di energia di almeno 50€.
Senza contare i problemi che tale pratica provoca ai caricatori, in quanto il surriscaldamento dovuto all’essere sempre sotto tensione ne usura molto più rapidamente le componenti interne.
La soluzione per risparmiare energia e allungare la vita dei caricatori sarebbe quella di staccarli sempre dalla presa elettrica dopo l’utilizzo, oppure di collegarli a ciabatte con interruttori che andranno attivati solo nel momento del bisogno.