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Come abbassare l’età pensionabile e andare in pensione prima: tutti i trucchi legali che puoi usare

Abbassamento età pensionabile

Vuoi andare in pensione prima dei 67 anni? Non è un sogno impossibile. Esistono varie strade che ti permettono di smettere di lavorare prima, in modo legale. Basta conoscere le opzioni giuste e capire come usarle bene, anche con l’aiuto di un patronato.

In Italia la pensione di vecchiaia si prende a 67 anni, ma se ti muovi bene puoi uscire dal lavoro anche con diversi anni di anticipo. Ci sono regole precise, ma anche alcune vie alternative che puoi sfruttare. Con un po’ di attenzione e magari l’aiuto di un patronato gratuito, puoi capire subito se hai diritto a una pensione anticipata, se puoi riscattare la laurea, oppure se rientri in una categoria speciale come chi ha fatto lavori gravosi, chi ha iniziato a lavorare presto o chi assiste un familiare malato. Molti non lo sanno, ma esistono bonus, finestre di uscita e incentivi per lasciare il lavoro prima. L’importante è non aspettare troppo e controllare in tempo l’estratto contributivo sul sito INPS. Se vuoi davvero abbassare la tua età pensionabile, ci sono diverse soluzioni da valutare, anche nel 2025.

Le pensioni anticipate: chi può uscire prima dei 67 anni

Non tutti devono aspettare i 67 anni. In Italia, puoi uscire prima dal lavoro grazie a diverse forme di pensione anticipata. Alcune non hanno nemmeno un requisito minimo di età, ma si basano solo su quanti anni hai lavorato. Per esempio, la pensione anticipata ordinaria ti permette di andare in pensione con 42 anni e 10 mesi di contributi se sei un uomo, oppure con 41 anni e 10 mesi se sei donna. Non serve avere 62 o 65 anni: basta aver lavorato tanto.

C’è poi Quota 103, prorogata anche per il 2025. Ti permette di andare in pensione con 62 anni di età e 41 anni di contributi. Attenzione, però: l’assegno ha un tetto massimo di circa 2.413 euro lordi al mese. Inoltre, dovrai aspettare 7 o 9 mesi (dipende se lavori nel pubblico o nel privato) dalla data in cui maturi i requisiti, prima di ricevere l’assegno.

Un altro caso è quello dei lavoratori precoci, cioè chi ha iniziato a lavorare prima dei 19 anni. Se rientri in categorie come caregiver, invalidi, disoccupati o lavori gravosi, puoi andare in pensione con 41 anni di contributi.

Le categorie speciali che possono andare in pensione prima

Esistono anche forme di pensione dedicate a categorie specifiche di persone. Se fai parte di questi gruppi, potresti abbassare l’età pensionabile anche di diversi anni. Ecco quali sono le opzioni principali che devi conoscere.

Una di queste è l’APE Sociale, riservata a chi ha 63 anni e si trova in situazioni particolari. Per esempio:

  • chi è disoccupato da tempo;

  • chi assiste un familiare disabile (caregiver);

  • chi svolge lavori faticosi o gravosi;

  • chi ha un’invalidità pari o superiore al 74%.

Se rientri in uno di questi casi e hai almeno 30 o 36 anni di contributi, puoi ricevere un assegno mensile fino alla pensione di vecchiaia.

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Per le donne, c’è anche Opzione Donna. Serve almeno 35 anni di contributi e un’età minima tra 61 e 63 anni, in base al numero di figli e ad altre condizioni. L’importo della pensione viene calcolato con il metodo contributivo, quindi può essere più basso, ma consente comunque di uscire prima dal lavoro.

Infine, chi fa lavori usuranti o notturni (come maestre, infermieri turnisti, muratori) può avere accesso a una pensione anticipata speciale, se ha almeno 35 anni di contributi e soddisfa altre condizioni.

Altri modi per anticipare la pensione in modo legale

Oltre alle pensioni anticipate, puoi usare altri strumenti per avvicinare l’uscita dal lavoro. Uno dei più utili è il riscatto della laurea. Se hai frequentato l’università, puoi trasformare quegli anni in contributi previdenziali. C’è anche la versione agevolata, che costa meno e ti permette di raggiungere prima le soglie richieste per le varie pensioni anticipate.

Un altro metodo è quello dei contributi volontari. Se ti mancano pochi mesi o anni per accedere a una pensione, puoi pagare tu stesso dei contributi, in accordo con l’INPS. È una soluzione utile se hai avuto pause lavorative o se sei vicino a una soglia importante come i 41 anni.

Infine, se rientri in Quota 103 ma non vuoi ancora uscire, puoi sfruttare il cosiddetto Bonus Maroni: i contributi che normalmente andrebbero all’INPS vengono dati a te in busta paga, esentasse. È un incentivo per chi sceglie di restare al lavoro nonostante abbia già i requisiti per andare in pensione.

In ogni caso, il consiglio più utile è questo: controlla il tuo estratto contributivo e fatti aiutare da un patronato gratuito. Ti diranno con precisione quando puoi smettere di lavorare, con quali regole, e quanto prenderai ogni mese. Meglio informarsi oggi che aspettare troppo.

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