Una errata impostazione della caldaia a gas produce un consumo elevato senza il raggiungimento di risultati ottimali, con un conseguente salasso sulla bolletta, specie in questo periodo di rincari. Vediamo come impostare la caldaia a gas, in modo da ottenere ottimi risultati e risparmiare sulla bolletta.
La temperatura ideale dell’acqua sanitaria
Tutte le caldaie a gas riscaldano sia l’acqua sanitaria sia quella che circola nell’impianto di riscaldamento e finisce nei radiatori, termoconvettori eccetera. Sono quasi tutte uguali come impostazione. In quelle moderne è presente un display e due selettori (pulsanti o manopoline), uno che regola la temperatura dell’acqua sanitaria, l’altro quella l’acqua del riscaldamento.
Il primo passo da fare sarebbe quello di impostare la temperatura dell’acqua sanitaria non oltre i 45°C.
Il funzionamento della caldaia è molto semplice. Nel momento in cui l’impianto idrico di casa richiede acqua tramite un rubinetto, la caldaia parte, si accende la fiamma per mezzo del gas, e questa sarà tanto più alta in base alla temperatura impostata. Più è alta la temperatura maggiore sarà il consumo di gas. Impostando una temperatura ad esempio a 55 o 60° avrai un alto consumo, e sarai comunque costretto ad impostare il miscelatore del rubinetto a metà, in modo che entri anche dell’acqua fredda per intiepidire quella troppo calda che arriva dalla caldaia.
Tutto ciò non ha senso, riscaldare eccessivamente dell’acqua per poi raffreddarla per scongiurare ustioni, uno spreco di soldi e energia. Una temperatura a 45° invece è quella ideale per fare la doccia e non solo. Impostando questa temperatura consumerai meno gas, risparmierai sulla bolletta e potrai tranquillamente posizionare il miscelatore tutto girato sull’acqua calda, senza il rischio di ustionarti.
Come impostare la temperatura dell’acqua del riscaldamento domestico
Per quanto riguarda la temperatura dell’acqua dell’impianto di riscaldamento invece, quella che finisce in termosifoni e termoconvettori, sarebbe buona norma impostarla sui 60°C o anche meno. In questo modo la caldaia lavorerà al minimo, con meno consumi. Impiegherà più tempo per riscaldare il vostro appartamento, ma con un consumo inferiore del 25 – 30%. L’impostazione di una temperatura superiore, comporterebbe un maggiore consumo inversamente proporzionale al risultato ottenuto.
Le caldaie tradizionali contengono uno scambiatore che immette l’acqua nel circuito chiuso del riscaldamento domestico. Questo, in caso di fiamma troppo alta non riesce ad immagazzinare tutto il calore prodotto, e il calore in eccesso lo espelle nei fumi nella canna fumaria. Per questo, una temperatura fumi troppo elevata è sintomo di un settaggio errato della vostra caldaia, o di un malfunzionamento. Ciò si traduce in uno spreco di energia e in un pessimo risultato in termini di resa.
Con una temperatura sui 60% invece, lo scambiatore, anche se impiega più tempo, riesce a recuperare più calore senza che questo si disperda nei fumi. Ciò si traduce in una maggiore resa, monor consumo e un notevole risparmio in bolletta.
Di seguito un video che spiega in dettaglio i settaggi sopra citati. Buona visione.
FORSE SAREBBE IL CASO DI FARE UNA PROVA DI PORTATA DEL GAS E POI SI VEDE …. MAHHHH