Puoi capire da solo se l’olio che usi è davvero extravergine? La risposta è sì. Esistono test semplici, che puoi fare in casa in pochi minuti, per capire se stai usando un olio di qualità o uno troppo raffinato.
Sempre più famiglie scelgono con cura l’olio d’oliva, ma spesso non sanno se quello comprato è davvero extravergine. Le etichette possono confondere e i prezzi non sempre riflettono la vera qualità. Per fortuna, esistono tre test casalinghi molto usati anche dagli esperti che ti permettono di verificare in modo semplice cosa stai davvero mettendo sulla tua tavola. Non servono strumenti costosi, ma solo un po’ di attenzione e prodotti che hai già in casa. Con questi metodi puoi scoprire se stai usando olio buono, oppure un prodotto che costa troppo per quello che offre. Vediamoli uno per uno.
Il test del bicchiere: osserva colore e densità
Uno dei metodi più usati per capire se l’olio è di qualità è quello del bicchiere. Versa un po’ di olio in un bicchierino trasparente e guarda colore e consistenza. Un buon extravergine ha un colore verde intenso o giallo dorato, e si presenta denso e omogeneo, non liquido come l’acqua. Se l’olio appare molto trasparente o ha un colore troppo chiaro, potrebbe essere stato filtrato eccessivamente o non essere davvero extravergine. Attenzione: il colore da solo non basta, ma è un primo segnale utile. Puoi anche avvicinarlo al naso: un buon olio profuma di erba tagliata, carciofo o mandorla fresca. Se senti odori di rancido o nessun profumo, meglio cambiare bottiglia.
Il test del frigorifero: guarda cosa succede dopo qualche ora
Un altro test casalingo molto conosciuto è quello del frigorifero. Prendi un cucchiaio d’olio e mettilo in un bicchierino di vetro, poi lascia tutto in frigo per 12-24 ore. L’olio extravergine vero, dopo qualche ora al freddo, tende a solidificarsi o intorpidirsi. Questo accade per la presenza di grassi buoni naturali. Se invece il tuo olio resta completamente liquido, potrebbe essere un olio raffinato o mescolato con altri oli vegetali. Non è una regola scientifica assoluta, ma è un buon indicatore della qualità. Ricorda che un olio buono non teme il freddo: la solidificazione è segno di autenticità, non un difetto.
Piccoli accorgimenti per evitare fregature:
Compra solo olio con etichetta completa, che indica chiaramente origine e modalità di estrazione.
Evita bottiglie trasparenti: la luce rovina l’olio. Meglio bottiglie scure o lattine.
Conserva l’olio al riparo da luce, calore e umidità.
Attenzione alle offerte troppo basse: un buon extravergine ha un costo minimo da rispettare.
Il test dell’assaggio: segui il metodo degli esperti
Infine, il test più antico e affidabile resta quello dell’assaggio diretto. Versa un cucchiaino di olio in un bicchiere, scaldalo leggermente tra le mani e assaggia. Un buon extravergine deve essere fruttato, leggermente amaro e piccante, soprattutto nella parte finale. Questo pizzicore è dovuto alla presenza di polifenoli, antiossidanti naturali che fanno bene alla salute. Se invece senti un gusto piatto, senza carattere, oppure noti un sapore strano, simile al cartone o all’aceto, l’olio è vecchio o di bassa qualità. L’assaggio è il test più efficace perché un olio di qualità si riconosce anche senza etichette, solo con i sensi.