Tra le cose che fanno imbufalire di più i consumatori quando si parla di energia elettrica, i primi posti sono occupati sicuramente dagli oneri di sistema.
Si chiamano oneri di sistema e compaiono tra i dettagli di qualsiasi bolletta energetica. La rete periodicamente si scaglia contro queste voci, anche a causa di informazioni imprecise che tornano a circolare sui social network a distanza di tempo. Vediamo in dettaglio cosa sono.
Si tratta di una voce che compare sui corrispettivi delle fatture energetiche, un vero e proprio salasso che fa lievitare notevolmente la bolletta energetica. Molti pensano che si tratti di una quota da pagare per far fronte ai mancati introiti del gestore della rete elettrica causati dagli utenti morosi, ma non è affatto così.
Come specificato da Altroconsumo:
<<Contrariamente a quanto si dice in rete e sui social network, gli oneri di sistema non inglobano e non “socializzano” gli importi non pagati dai clienti finali morosi. E allora cosa sono e perché dobbiamo pagarli? Gli oneri di sistema sono costi introdotti nelle bollette energetiche e destinati a specifici obiettivi collettivi che riguardano il sistema elettrico. Rientrano in questa voce gli importi pagati dai singoli utenti per finanziare, tra gli altri, la produzione di energia da fonti rinnovabili e il bonus sociale, il sistema ideato per aiutare le famiglie in difficoltà economica>>.
Prendiamo direttamente dal sito di ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) l’elenco dettagliato di questi specifici obiettivi collettivi che riguardano il sistema elettrico:
- incentivi alle fonti rinnovabili e assimilate;
- messa in sicurezza del nucleare e misure di compensazione territoriale;
- copertura delle agevolazioni tariffarie riconosciute per il settore ferroviario;
- sostegno alla ricerca di sistema;
- copertura del bonus elettrico (non viene pagato dai clienti cui è stato riconosciuto il bonus sociale);
- copertura delle agevolazioni per le imprese a forte consumo di energia;
- integrazioni delle imprese elettriche minori e promozione dell’efficienza energetica.
Già da una prima occhiata però notiamo come, accanto a spese direttamente connesse con il servizio di fornitura di energia ce ne siano altre che potremmo definire parafiscali, ovvero costi che potrebbero essere spostati sulla fiscalità generale.
In pratica l’utente finale paga anche per servizi non connessi direttamente con l’energia consumata, come ad esempio la “copertura delle agevolazioni per le imprese a forte consumo di energia” di cui dovrebbe farsene carico lo Stato visto che è un incentivo statale. Anche la “copertura delle agevolazioni tariffarie riconosciute per il settore ferroviario” è una spesa che non c’entra assolutamente nulla con l’energia consumata dall’utente finale, anche questa è una agevolazione statale che dovrebbe essere spostata sulla fiscalità generale. Così come il “sostegno alla ricerca di sistema” e gli “incentivi alle fonti rinnovabili e assimilate”.
Insomma se l’utente finale dovesse pagare solo per le voci direttamente connesse al consumo di energia, la spesa per gli oneri di sistema non sarebbe poi così alta, ma considerate tutte le voci in questione, è normale ricevere bollette in cui l’importo per gli oneri di sistema è addirittura maggiore di quello dell’effettiva energia consumata.