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Erri De Luca: Garibaldi ha invaso Napoli, non l’ha liberata

L’unita’ d’Italia non e’ stata fatta come ci hanno insegnato nelle scuole, perche’ la storia la scrivono sempre i Vincitori. Garibaldi invase Napoli, non la liberò.
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L’unita’ d’Italia non e’ stata fatta come ci hanno insegnato nelle scuole. Domandatevi perche’ la storia la scrivono sempre i Vincitori e non i Vinti che stanno emergendo …
L’unita d’Italia fu un imposizione violenta con tanto di genocidio dei popoli del sud eseguiti dagli ordini di Garibaldi noto massone e commissionata da qualche famiglia potente criminale …

Anche Beppe Grillo scriveva dal suo Blog “Siamo tutti borbonici” nel 2006.
E se il Borbone fosse in realtà il Savoia ? E i veri patrioti i briganti ?
Il Regno delle due Sicilie esisteva, in modo assolutamente legittimo, da secoli.

Napoli era la terza capitale d’Europa.
Napoli aveva istituito la prima cattedra di economia in Europa. La prima linea ferroviaria: Napoli-Portici. Poi arrivarono i Savoia. La resistenza durò dieci anni. Qualcuno pensa che sia attiva ancora oggi.
Dopo l’occupazione piemontese i capitali si trasferirono al Nord e, grazie alla tassa sul macinato, i meridionali nelle Americhe.

Il Sud non fu liberato, ma consegnato al sottosviluppo.
La Questione Meridionale deriva da un esproprio.

Tutto è stato oggetto di revisionismo in Italia tranne il Risorgimento. Garibaldiè l’eroe dei due mondi e Francesco II un miserabile. Le piazze nel Meridione sono intitolate agli occupanti e allo stesso tempo si dice ancora ‘cattivo come un piemontese’. Nulla contro i piemontesi, molto contro la feroce repressione del generale Cialdini.

Alla guida di un esercito di più di 100.000 uomini. Un po’ come la guerra di liberazione in Iraq. Molto contro paesi incendiati e massacri. Contro deportazioni. E decine di migliaia di morti.
A scuola il Borbone è il cattivo e il Savoia il buono. Stato borbonico è sinonimo di degrado delle istituzioni. Brigante di protomafioso.

Forse vanno cambiati i testi di scuola.
Oltre al significato delle parole. Rivalutati i patrioti che persero la vita contro l’esercito piemontese.
Forse dobbiamo raccontarci un’altra storia. In cui il Risorgimento è stato in parte, in gran parte, espansionismo di una dinastia. Che ci ha lasciato in eredità l’emigrazione di milioni di persone che fuggivano dalla fame, due guerre mondiali, il fascismo. E’ uno stato savoiardo. Quello che ci ostiniamo a chiamare borbonico.

Beppe Grillo

PER ANNIENTARE IL SUD CHIUSERO LE SCUOLE.
Il merito di Napoli è quello di non aver mai dimenticato di essere una capitale, seppur sospesa, una qualità che le ha consentito, in oltre 150 anni dall’Unità d’Italia, di mantenere un’identità forte, caratteri peculiari, di resistere ai tentativi della storia ufficiale, quella dei libri, di spogliarla del proprio ruolo e farla divenire una delle tante e semplici città della penisola.

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Napoli, con la sua portata e, non dobbiamo avere paura di dirlo, i suoi difetti, è probabilmente la città di cui si parla di più in Italia, è sotto la costante attenzione di 60 e passa milioni di persone: di lei si parla quasi esclusivamente male, esagerando, inventando, strumentalizzando, però proprio qui (e non solo) si fonda la forza dei Napoletani, nella consapevolezza di essere in realtà altro e molto di più, nell’orgoglio, nonostante in parecchi casi sia assopito e pur sempre pungente.

Anche Erri De Luca ha fatto una pesante dichiarazione:
Garibaldi ha invaso Napoli, non l’ha liberata “

Ecco cosa dice a proposito Erri De Luca, in un estratto tratto da Napòlide e riportato da Unione Mediterranea sulla propria pagina Facebook:
In vita mia mi sono appassionato di rivoluzioni. I tristi fatti del 1799 a Napoli non rientrano nella specie. Si trattò invece di un cambio di regime introdotto dalle armi francesi e crollato appena quelle armi si ritirarono. Le rivoluzioni non si possono appaltare. I francesi agirono a Napoli da occupanti e da predoni :…imposero tasse a loro beneficio e portarono via un bel po’ di patrimonio artistico.

Allora spendo due parole di stima per il popolo di Napoli, non plebe ma popolo, che da solo e disarmato fermò l’ingresso del più forte esercito d’Europa. Per due giorni sbarrò ogni strada e capitolò solo perché tradito dai giacobini locali che consegnarono il forte di S. Elmo ai francesi.
Credo che il popolo avesse ragione a stare dalla parte dei suoi re, perché con loro erano cittadini d’una capitale europea e coi francesi diventavano provincia d’oltremare. Napoli si è mal adattata ad ogni riduzione di rango.

Non ho paura di mettere anche gli italiani in fondo all’elenco degli occupanti del golfo, perché questo furono i Savoia traghettati dai Mille. Garibaldi non veniva a liberare Napoli ma a prenderla…Napoli da allora è una capitale europea abrogata, non decaduta ma soppressa…Così è andata e questa è la materia della sua ragionevole strafottenza…Se non si vede l’evidenza dell’enorme orgoglio assopito nei suoi cittadini, non si sta parlando di lei!

Erri De Luca

Fonte: mondo sporco

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