La storia che stiamo per raccontarti ha dell’incredibile… Una meningite criptococcica portò un bambino di appena 12 anni lentamente ad uno stato vegetativo. Ecco cosa è stato scoperto al suo risveglio
A Martin Pistorius, un bambino di appena 12 anni, gli venne diagnosticata una meningite criptococcica, un’infezione fungina delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale (le meningi), causata dal fungo Cryptococcus Neoformans.Le sue condizioni peggiorarono a vista d’occhio, fino a quando entrò in uno stato vegetativo. Perse le sue abilità motorie, la parola e non fu più in grado di svolgere le semplici funzioni quotidiane.
I medici avvisarono i parenti che portandolo a casa, con ogni probabilità, il bambino sarebbe morto di lì a poco, ma con grande sorpresa ciò non accadde e i genitori furono in grado di prendersi cura di Martin per oltre dieci anni. Durante questo periodo di tempo, tuttavia, non videro nessun miglioramento delle sue condizioni di salute, poi accadde il miracolo…
Ecco alcuni estratti della sua storia presi dai siti internet “Life News” e “NPR”:
Rodney, il padre, si alzava tutte le mattine alle 5, lo vestiva, lo caricava in macchina e lo portava al centro di cura dove lo lasciava per la fisioterapia. Rodney ha spiegato in un’intervista: “Otto ore dopo andavo a prenderlo, gli facevo il bagno, gli davo da mangiare e lo mettevo a letto. Mettevo la sveglia ogni due ore per svegliarmi e andare a girarlo, in modo da non fargli venire le piaghe da decubito”.
Per dodici anni, la famiglia di Martin si prese cura di lui, senza vedere alcun segno di miglioramento. La mamma, Joan, ha iniziato a disperare e un giorno è arrivata a dire a suo figlio: “Spero che tu muoia”. Oggi riconosce di aver detto una cosa orribile, ma dice che avrebbe voluto solo dare una sorta di “sollievo” al figlio. Sorprendentemente, ora Martin ha 39 anni e dice di essere stato sempre e totalmente consapevole di tutto ciò che succedeva intorno a lui.
Oggi, Martin può parlare della sua esperienza, e ha rivelato qualcosa di incredibilmente sorprendente. Non era in uno stato così vegetativo come sembrava…”Egli era solo intrappolato in un corpo che non collaborava!”
Ha spiegato in una dichiarazione: “Sì, ci sono stato in stato vegetativo, all’inizio, ma dopo circa due anni ho iniziato a svegliarmi. Ero consapevole di tutto, proprio come qualsiasi persona normale. Tutti erano così abituati a vedermi assente che non si sono accorti di quando ho cominciato a essere nuovamente presente. Quella cruda realtà mi ha ferito profondamente, perché ho preso consapevolezza che avrei passato il resto della mia vita così – totalmente da solo”.
Purtroppo Martin era anche consapevole delle dure parole di sua madre e cominciò a credere che nessuno sarebbe mai riuscito ad amarlo. Martin trascorse i suoi giorni presso un centro di cura dove i suoi badanti lo facevano giocare più e più volte a Barney. Ovviamente facevano questo perché pensavano che lui fosse un vegetale. Ha detto: “Non riuscivo ad esprimermi e a fargli capire quanto odiavo Barney”
Martin divenne sempre più frustrato per essere intrappolato nel suo corpo e iniziò a cercare di prendere il controllo della sua vita. Ha imparato a contare il tempo attraverso il sorgere e il tramontare del sole e imparò anche a ridimensionare il più brutto dei pensieri che lo ossessionavano, come il desiderio di sua madre che lui morisse.
“Col passare del tempo, ho gradualmente imparato a capire la disperazione di mia madre. Ogni volta che lei mi guardava, lei poteva vedere solo una parodia crudele del bambino sano che una volta aveva amato immensamente”, ha spiegato Martin.
Ora Martin è sposato e ha pubblicato un libro di memorie “Ghost Boy” (tradotto letteralmente “Ragazzo Fantasma”), nel quale parla di com’è stato invisibile per oltre un decennio. Egli ha pian piano riacquisito il controllo del suo corpo e nel suo libro ha scritto: “La mia mente era intrappolata all’interno di un corpo inutile, non avevo il controllo delle mie braccia e delle mie gambe e non riuscivo a fare uscire la mia voce. Non potevo fare segni o suoni per avvisare del mio stato di coscienza. Ero invisibile, il ragazzo fantasma”.
Questa storia dovrebbe farci cambiare completamente il nostro modo di vedere le persone mentalmente disabili. Spesso, infatti, come nel caso di Martin, le loro menti sono attente e ricettive, le loro anime sono vive e i loro cuori sono sensibili. Esse sono semplicemente persone “intrappolate” all’interno dei loro corpi.
Se vuoi saperne di più sulla storia di Martin puoi visitare il suo sito internet ufficiale: http://www.martinpistorius.com/