Come la Francia tramite i Franchi CFA controlla e impoverisce ben 14 ex colonie africane, costringendo molti africani ad emigrare altrove
Foto credit: YouTube
Il Colonialismo Francese è terminato è terminato solo in maniera formale in quanto la Francia adotta un controllo finanziario su ben 14 ex colonie:
Camerun, Ciad, Gabon, Guinea Equatoriale, Repubblica Centrafricana, Repubblica del Congo, Benin, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Guinea Bissau, Mali, Niger, Senegal e Togo, con un totale di popolazione di circa 160 milioni di abitanti.
Il controllo economico e monetario francese sulle ex colonie tramite i Franchi CFA
La Francia adotta su questi un controllo economico e monetario stampando e imponendo loro una moneta, i Franchi CFA, che garantiscono degli introiti per Parigi e tolgono del tutto la sovranità monetaria a tali stati.
Il Franco Coloniale, detto CFA all’origine significava Franco delle Colonie Francesi d’Africa, abbreviato FCFA, e oggi diventato acronimo di Comunità Finanziaria Africana, imposto da Parigi nel 1945 all’indomani della seconda guerra mondiale a tutte le colonie del tempo.
Nonostante, con gli anni ’60 sia terminato il colonialismo, il CFA garantisce alla Francia ancora oggi introiti provenienti dalle ex colonie.
Questo tema è risaputo da decenni dalle istituzioni italiane e soprattutto europee, ma è stato portato solo ora all’ attenzione dell’ opinione pubblica italiana tramite il Ministro Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista (M5S), il quale, ospite nella trasmissione “Che tempo che fa” condotta da Fabio Fazio ha dichiarato:
“Attualmente la Francia stampa la moneta utilizzata in 14 paesi africani, i quali per mantenere un tasso fisso d’interesse sono costretti a versare circa il 50% dei loro denari in un conto corrente gestito dal tesoro francese. – In questo modo la Francia gestisce la sovranità di questi paesi impedendo loro la legittima indipendenza. – Fino a quando non si strapperà questa manetta nei confronti dei popoli africani continueranno a scappare le persone, a morire in mare, a trovarsi altre rotte e a provare a venire in Europa“.
Di seguito il video dell’ intervento.
Ma come la Francia riesce ad avere introiti tramite i Franchi CFA?
Come riportato da Il Fatto Quotidiano in un articolo di Gianluigi Paragone:
<<Se volessimo mandare 10 euro per sostenere un progetto solidaristico in Camerun oppure fare un investimento in dollari o altra moneta in Senegal accade che di questi soldi mandati in Africa, metà resta come riserva di denaro (che serve per cambiare valuta quando fanno acquisti all’estero) e l’altra metà resta nelle casse del Tesoro francese. Avete letto bene: tutto il denaro cambiato in Franco Cfa – ripeto: moneta ufficiale delle 14 ex colonie francesi – viene inviato alle banche centrali africane ma almeno la metà resta nelle casse francesi come garanzia del cambio fisso Cfa/euro. Il tutto nel silenzio dell’Europa e soprattutto della Bce perché non ha alcun controllo su questa moneta visto che il tasso di cambio dipende dalla Banca centrale francese.>>
Questo vale per tutto il denaro che entra in qualsiasi di questi 14 paesi, compresi gli aiuti umanitari. Con questi soldi trattenuti la Francia ci paga una parte, seppur irrisoria, del suo debito pubblico…Si avete capito bene, questi paesi contribuiscono nel pagamento di una parte del debito pubblico francese pur essendo nella miseria e nella povertà più assoluta!
Non è la ricca Francia a sostenere il debito africano, ma i poveri africani a sostenere il debito francese!!!
I franchi CFA nell’ economia africana
Questa moneta sta di fatto impedendo la crescita di questi paesi africani e ha provocato una inflazione talmente alta da far lievitare il costo di numerosi beni di prima necessità di 4 o 5 volte rispetto ai paesi europei. Tanto per farvi un esempio, un barattolo di nutella costa 10 euro….
Ciò sta accadendo perchè gli africani hanno in mano una moneta forte che va al pari passo con l’euro, che gestisce una economia debole come quella africana.
Per non parlare delle banche africane che per concedere prestiti in franche CFA ai poveri africani, oltre a chiedere delle garanzie assurde applicano dei tassi di interesse altissimi: dal 15 al 24 per cento.
Questo è uno dei principali motivi che spingono molti africani a scappare dalla loro terra di origine per venire in Europa. Ma non finisce quì.
Maggiori dettagli sull’ argomento in questione in questo servizio da non perdere realizzato dalla trasmissione Night Tabloid su Rai 2. Dopo aver letto questo articolo concedetevi 10 minuti del vostro tempo per guardare questo servizio, vi aprirà letteralmente gli occhi sulla questione africana e sulla crescente immigrazione. Buona visione.