L’amministratore delegato della Rai Fuortes avanza la proposta di estendere la tassa tv anche per i dispositivi alternativi alla tv come cellulari e PC.
Ha provocato non poche reazioni la proposta dell’Amministratore del Gruppo Rai, Carlo Fuortes, di estendere il canone RAI per smartphone.
la giustificazione di tale proposta risiede nel fatto che:
“chi ha un dispositivo in grado di collegarsi a Internet è altrettanto in grado di guardare la televisione, il che significa che è tenuto a pagare il canone Rai come chi guarda una trasmissione nel salotto di casa sua con un normale apparecchio televisivo“, come riferito da laleggepertutti.it.
Questa proposta ha scatenato non poche polemiche perché, se già l’abbonamento tv non piace così com’è oggi, figuriamoci se bisogna pagare una tassa per il solo fatto di avere un cellulare in grado di connettersi a Internet.
Ma dall’altra parte il ragionamento non fa una piega, in quanto, chi ha chiesto ed ottenuto l’esonero del pagamento del canone Rai, per aver dichiarato il non possesso di un televisore, potrebbe tranquillamente vedere fiction, telegiornali o show televisivi su internet tramite il servizio streaming della Rai.
Il canone diventerebbe, infatti, di un tributo necessario per l’accesso ai contenuti, e non per il possesso di un televisore, visto che oggi, tramite l’app Raiplay, scaricabile gratuitamente, si può facilmente accedere alla visione dei programmi Rai su telefonini e tablet.
Se la proposta di Fuortes dovesse concretizzarsi, si suppone che verrebbe meno il requisito di avere un televisore in casa per essere obbligati a pagare l’abbonamento tv e che le uniche esenzioni sarebbero quelle legate all’età (almeno 75 anni) e al reddito (non più di 8.000 euro annui).
Su tale proposta, molti parti politiche non ci stanno, dato che gli italiani attualmente stanno facendo i conti con un periodo economico non favorevole causato dalle conseguenze dell’emergenza epidemiologica.
Come riferito da il Giornale, la proposta di Fuortes sui dispotitivi altrenativi alla tv ha però trovato già la netta opposizione di Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia non ha usato giri di parole: “Irricevibile la proposta dell’ad della tv di Stato nominato da Draghi, Carlo Fuortes, di far pagare anche i cittadini che utilizzano device diversi dalla tv per vedere la programmazione del servizio pubblico. Di fatto, sarebbe un aumento mascherato del canone Rai che andrebbe a pesare su ogni singolo italiano che possiede uno smartphone“.