Sono molte le casalinghe italiane che non hanno la possibilità di andare a lavorare per prendersi cura della casa e dei familiari. Lavorano una vita all’interno delle mura domestiche e senza retribuzione, o al massimo svolgono un lavoro part time che permette loro di avere anche il tempo di accudire figli, familiari e svolgere altre faccende. La domanda è: le casalinghe hanno il diritto ad una pensione?
La risposta è si, purchè si paghino i contributi. Ma anche per le casalinghe che non hanno la possibilità di versare i contributi all’Istituto Nalzionale di Previdenza Sociale è prevista una alternativa alla pensione che vedremo di seguito.
Il fondo casalinghe dell’INPS: requisiti
L’INPS considera quello della casalinga come un vero e proprio lavoro. Per questo, come sopra descritto, le casalinghe italiane hanno la possibilità di versarsi i contributi previdenziali come un qualsiasi lavoratore autonomo ai fini pensionistici. L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, anche per l’anno 2022 dà la possibilità di aderire al fondo casalinghe, vediamo di seguito di cosa si tratta, i requisiti e come fare domanda.
E’ un fondo di previdenza istituto dal 1997 rivolto a uomini e donne che svolgono lavori non retribuiti che rientrano nell’ambito familiare. I requisiti per iscriversi sono i seguenti:
- avere una età compresa tra i 16 e i 65 anni;
- non svolgere un’altra attività lavorativa che prevede versamenti contributivi all’ INPS o ad un altro ente previdenziale;
- non bisogna percepire nessun’altra pensione, invalidità o altro;
- come riportato sul sito dell’ INPS è possibile svolgere un lavoro part time ma solo se “in relazione all’orario e alla retribuzione percepita, si determina una contrazione delle settimane utili per il diritto a pensione“;
- bisogna essere iscritti all’INAIL.
Quanto versare
Il versamento dei contributi è libero, si può versare quanto si vuole e quando si vuole, tramite dei bollettini che l’INPS manda a casa dopo l’accoglimento della domanda. Bisogna tenere però presente che per ottenere un mese di contribuzione bisogna versare un minimo di 25,82 euro. L’INPS dividerà l’intero ammontare versato per 25,82 per determinare i mesi di contribuzione. Per intenderci, un anno di contributi equivale a 309,84 euro.
I bollettini infatti sono precompilati, ma senza l’importo, che come sopra descritto è a discrezione del richiedente.
Quando si può andare in pensione col fondo casalinghe INPS e a quanto ammonta?
Il fondo casalinghe fa maturare il diritto alla pensione dal 57esimo anno di età e con almeno 5 anni di contributi versati. Ma l’INPS precisa che si sblocca il diritto pensionistico all’età di 57 anni solo se ” l’importo maturato risulta almeno pari all’ammontare dell’assegno sociale maggiorato del 20%“.
Se non si verifica questa condizione si va in pensione a 65 anni come tutti gli altri.
L’assegno sociale infatti è l’alternativa per tutte quelle casalinghe che non hanno avuto la possibilità di versarsi i contributi.
In caso di inabilità si può andare in pensione anche prima, ma bisogna dimostrare di essere impossibilitati a svolgere qualsiasi attività lavorativa per problemi di salute e bisogna comunque aver versato almeno 5 anni di contributi.
L’importo viene calcolato secondo il sistema di calcolo contributivo previsto per qualsiasi altro lavoratore dipendente o autonomo. Ovviamente più si versa maggiore sarà l’assegno pensionistico derivante.
Come fare domanda
Per fare la domanda di adesione al fondo casalinghe si può:
- utilizzare il sito ufficiale dell’INPS;
- chiamare ai numeri gratuiti 803164 da rete fissa oppure 06164164 da rete mobile;
- rivolgersi ad un patronato o CAF abilitato.