Articolo al vetriolo del New York Times. Il quotidiano americano ci considera un popolo incapace di seguire le regole, persino quelle che imporrebbe il buonsenso, un popolo che prende le leggi come un ostacolo da aggirare, persino in momenti drammatici come quelli che sta attraversando il Paese.
Il riferimento è alle continue violazioni delle zone rosse istituite per arginare il dilagare del Coronavirus e le fughe dalle zone del contagio che si sono verificate nei giorni scorsi. Di seguito riportiamo i passi più significativi dell’ articolo sopra citati.
<< I funzionari italiani esortano i cittadini a rispettare le regole. Il primo ministro italiano ha implorato l’opinione pubblica di collaborare alla più grande repressione contro il coronavirus del mondo occidentale: “Dobbiamo capire che tutti noi dobbiamo attenerci e non dobbiamo contrastare queste misure – non dobbiamo cercare di essere furbi”.
Conte ha appena decretato una serie di misure che rappresentano la più grande restrizione contro l’epidemia di coronavirus del mondo occidentale, limitando la circolazione della popolazione italiana pur sapendo di mettere a repentaglio la sua economia. Ma a differenza della Cina, questa è una democrazia, e subito è scoppiato il dibattito su come il governo sarà in grado di far rispettare le nuove regole e se gli italiani saranno in grado di rispettarle.
Molti, tra cui il signor Conte, si sono appellati agli italiani per respingere la loro tendenza alla “furbizia”, il termine italiano che indica il tipo di astuzia tipicamente canalizzata per aggirare la burocrazia e le leggi scomode. La furbizia è un tratto caratteriale attribuito agli italiani.>>
La dimostrazione di quanto sostenuto, secondo il New York Times sta nel fatto che:
- I viaggiatori si sono precipitati sui treni per uscire dalla Lombardia prima che il decreto entrasse in vigore e quando gli esperti e i funzionari sanitari imploravano i cittadini di rispettare la legge e di agire in modo responsabile.
- Nei giorni precedenti il decreto, alcuni anziani fuori dalla città in quarantena Zorlesco scherzavano sul fatto che i loro amici spesso eludevano le regole ed eludevano i posti di blocco della polizia passando per le vecchie strade di campagna per recarsi al bar per un drink fuori dalla zona rossa.
- Antonio Ponti, 47 anni, un D.J. della scena clubistica milanese, aveva organizzato una festa per sfidare la repressione della vita notturna della città aggirando un’ordinanza contro gli eventi in luoghi che non permettono di mantenere una distanza di un metro l’uno dall’altro, ha abilmente organizzato la festa all’aperto.
Di seguito il link all’ articolo completo sul New York Tymes. VAI ALL’ARTICOLO