Il premier Mario Draghi rischierebbe una denuncia da parte del Codacons. L’associazione dei consumatori non fa sconti nemmeno al presidente del Consiglio il quale in conferenza stampa avrebbe esposto dati falsi e ingiustificatamente allarmistici riguardo l’emergenza sanitaria in corso.
Il Codacons minaccia di denunciare il presidente del Consiglio in merito a delle dichiarazioni nella conferenza stampa che si è tenuta il 22 dicembre scorso. L’accusa sarebbe quella di “procurato allarme”, vediamo perché.
L’associazione dei consumatori non fa sconti nemmeno a Mario Draghi per le sue parole pronunciate nella conferenza stampa tenutasi il 22 dicembre. Quello che doveva essere l’ultimo incontro di fine anno per il premier potrebbe rivelarsi un vero e proprio grattacapo per il premier.
Cosa contesta il Codacons a Mario Draghi
Il Codacons accusa Draghi di aver commesso un grave errore nel riferire il numero dei decessi dovuti alla pandemia e non solo. Pertanto il premier “è stato invitato dal Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori a smentire le sue stesse frasi pronunciate” si legge nel comunicato. Smentita rapida o denuncia per procurato allarme, questo è in sintesi ciò che l’associazione chiede.
Ma quali sarebbero in dettaglio le inesattezze contestate? Come si legge nella rassegna stampa sul sito ufficiale del Codacons:
“Nel corso del suo intervento, il presidente del Consiglio ha affermato che ‘dei decessi, tre quarti non sono immunizzati’. Numeri tuttavia smentiti dagli ultimi dati disponibili pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), secondo cui dal 22 ottobre al 21 novembre i morti per a causa del virus in Italia sono stati 1.755: tra loro 722 non erano immunizzati, mentre 1.033 avevano ricevuto almeno la prima dose. Il 58,9% dei morti, quindi, aveva ricevuto almeno una dose e il 41,1% non era vaccinato. Esattamente l’opposto di quanto affermato da Draghi“.
In sintesi viene contestato al premier di aver esagerato (volutamente o inconsapevolmente) sulla comunicazione di tali dati, e ciò potrebbe provocare un eccessivo allarmismo ingiustificato.
Alla fine del comunicato la minaccia diretta, Draghi sarebbe invitato “a rettificare le errate informazioni fornite ai cittadini, altrimenti sarà inevitabile una denuncia in Procura per procurato allarme”.
Di seguito la conferenza stampa integrale del premier, tenutasi il 22 dicembre 2021, messa sotto accusa dall’associazione dei consumatori.