Chi l’ha detto che lavare, stirare e rassettare la casa sia solo un lavoro da donne? Per questo una scuola introduce un’ora di attività domestiche per i maschi, per imparare a cucinare, lavare e stirare.
Chi l’ha detto che lavare, stirare e rassettare la casa sia un lavoro da donne?
In questa società dove ormai la donna in carriera lavora regolarmente e contribuisce al mantenimento della famiglia, anche gli uomini devono imparare ad arrangiarsi da soli quando hanno bisogno di una camicia pulita.
Ed è per questo che in un collegio di Montecastelo, nella Spagna nord-occidentale, stanno insegnando ai ragazzi i lavori di casa.
Se è vero che la famiglia deve dare il buon esempio, basta sbirciare nelle aule di questa scuola per rendersi conto che, oltre ai docenti, gli stessi papà si sono messi in gioco per insegnare ai propri figli come si lavano i piatti o si piega un maglione.
Non essendoci più la leva obbligatoria, si è reso necessario responsabilizzare i maschietti perché possano essere autonomi: non solo per poter andare a vivere da soli senza avere sempre bisogno della mamma, ma anche per dare una mano alla moglie, che di certo non starà tutto il giorno in casa e avrà anche dei figli da accudire. Quando si dice dividersi i compiti…
L’obiettivo sembra essere stato ampiamente raggiunto e i ragazzi si sono rivelati molto diligenti ed incredibilmente bravi. Oltre al lato pratico, il collegio vuole essere d’esempio per sensibilizzare tutti coloro che pensino che solo le donne debbano sopperire alle necessità di una casa.
La famiglia si è evoluta e troppo spesso una moglie è anche lavoratrice e madre, mentre un marito torna a casa dopo una giornata di lavoro ma non sopporta neanche la metà del carico della sua compagna. Per questo bisogna divulgare l’idea che, se è vero che una donna lavora le stesse ore di un uomo, l’uomo può a sua volta essere bravo a fare il bucato o a pulire i pavimenti con lo stesso zelo che mette nelle incombenze d’ufficio.
Fonte: nonelaradio.it
Direi che “maschietti” non ci sta proprio, continuiamo a chiamarli maschi perché in effetti lo saranno molto di più!
Difficile immaginare un linguaggio più misandrico di quello utilizzato in questo articolo.
“Maschietti” è veramente una perla.
Per non parlare della rappresentazione grottesca e stereotipata degli uomini.
L’articolista (quasi sicuramente femminella) non ha mai usato il termine femmina, femminuccia o femminella per parlare delle ragazze o delle donne, mentre abusa dei termini maschi e maschietti per parlare di ragazzi e uomini. Questo è sessismo e sciovinismo. Si evolva di qualche migliaio di anni e apprenda cosa sia la parità, anche nel pensiero, che si esplica con le parole. Per ora, si vergogni!