La fregatura delle lampadine fluorescenti a risparmio energetico:consumano di meno ma costano 4volte di più e provocano danni alla salute.Ma nessuno lo dice
Le lampadine cosidette “a basso consumo” di tipo fluorescente sono una fregatura colossale! E’ spacciata per una lampadina “ecologica” ma è tutto tranne che ecologica! La durata di “10000” ore indicata sulle confezioni è del tutto fuorviante poichè si riferisce ad un uso continuativo e non tiene conto di accensione e spegnimento. La fase di accensione è infatti quella che sollecita maggiormente la lampada e, mentre nei neon lo starter è sostituibile, nelle fluorescenti c’è un circuito integrato non sostituibile.
A conti fatti una lampadina fluorescente può durare anche meno di una vecchia ad incandescenza; ciò si traduce di fatto in una maggior spesa dovuta sopratutto ai differenti costi dei pezzi. Si presenta inoltre un altro grosso problema: le fluorescenti contengono mercurio e altri materiali che hanno un costo di estrazione, lavorazione e smaltimento molto alti e inoltre provocano danni alla salute.
Le lampadine fluorescenti compatte -LFC- (note come lampadine a basso consumo energetico) possono infatti provocare invece ulteriori gravi danni a fasce di popolazione affette da patologie quali il Lupus, forme di dermatite o eczema, elettrosensitività, autismo, epilessia, emicrania, alcuni tipi di porfiria, e molte altre ancora che possono soffrire gravi e dolorose reazioni all’illuminazione a basso consumo.
Queste beneamate lampadine, distribuite a destra e manca da associazioni ambientaliste e da fornitori di energia elettrica (già questo dovrebbe far pensare), presentano purtroppo tre principali problemi: le radiazioni elettromagnetiche, il mercurio e le radiazioni UV. Riportiamo uno stralcio dell’articolo pubblicato su Il consapevole e la rivista Icaro.
Radiazioni Elettromagnetiche Misurazioni eseguite dimostrano che le LFC generano potenti campi elettromagnetici a poca distanza dalla sorgente, fino ad un metro di distanza. Il centro indipendente di ricerche francese CRIIREM (Centre de recherche et d´information sur les rayonnements e’lectromagne’tiques) sconsiglia pertanto di utilizzare lampadine a basso consumo energetico a brevi distanze, come ad esempio per illuminare i comodini delle camere da letto o le scrivanie. La messa al bando delle lampadine ad incandescenza porterà quindi ad un aumento delle persone sottoposte ad alti livelli di radiazioni elettromagnetiche. Esistono, inoltre, indicazioni che il campo elettromagnetico generato dalle LFC può viaggiare all’interno dei cavi elettrici esponendo le persone alla così detta “elettricità sporca” in tutta l’abitazione.
Uno studio pubblicato nel giugno del 2008 dall’American Journal of Industrial Medicine segnalava che questa elettricità sporca aumenta di 5 volte il rischio di contrarre il cancro. L’effetto dannoso dell’elettricità sporca e stato evidenziato anche dalle ricerche condotte dalla ricercatrice canadese Marta Havas. Le lampade alogene a basso voltaggio (12V) possono anch’esse essere dannose a causa del campo elettromagnetico generato dal trasformatore. Ciò succede in particolare con le radiazioni emesse dai “trasformatori elettronici” che possono contaminare anche le condutture generando elettricità sporca. Le lampade alogene a 220 V non hanno invece questo effetto.
Mercurio Le LFC contengono da 3 a 5 mg di mercurio, una sostanza estremamente tossica per il cervello, il sistema nervoso, i reni ed il fegato. Sebbene si dica che le LFC hanno un basso contenuto di mercurio, questo quantitativo è più che sufficiente a causare seri danni alla salute. In modo particolare sono a rischio le donne in stato di gravidanza ed i bambini piccoli, poiché il mercurio influisce sullo sviluppo del cervello e del sistema nervoso del feto e del neonato. Valutazioni eseguite dimostrano che quando una lampadina a basso consumo si rompe i vapori di mercurio si diffondono e le emissioni superano di gran lunga i livelli di sicurezza per svariate settimane dalla rottura. Le lampadine che non vengano smaltite correttamente potrebbero rompersi nei camion della spazzatura, diffondendo i vapori di mercurio sulla città, o finire nelle discariche dove il mercurio può contaminare aria, acqua e suolo. Di conseguenza, la messa al bando delle lampadine ad incandescenza ed il conseguente aumento dell’utilizzo delle LFC porterà centinaia di chilogrammi di mercurio direttamente nelle nostre case e nelle nostre strade.
Radiazioni-UV Le LFC senza il doppio guscio protettivo (ed anche alcuni tipi di lampade alogene) emettono radiazioni UV-B e tracce di UV-C. È ben noto che questo tipo di radiazioni sono dannose per la pelle (i.e. tumore della pelle) e per gli occhi (i.e. cataratta). Diversi studi, infatti, dimostrano che le lampade fluorescenti aumentano il rischio di contrarre tumori della pelle. La British Association of Dermatologists sostiene che le persone che soffrono di alcune malattie della pelle o che sono sensibili alla luce accusano un aggravamento dei loro sintomi in conseguenza dell’uso di lampadine a basso consumo energetico. Perfino individui senza problemi cutanei preesistenti possono sviluppare sul viso sintomi allergici e/o lesioni simili alle ustioni da sole. La protezione supplementare del doppio guscio sulle LFC può circoscrivere il problema delle radiazioni UV, ma fintantoché saranno vendute LFC senza doppia protezione, le razioni UV continueranno ad essere un alto fattore di rischio.
Ulteriori problemi Altri problemi correlati all’uso delle LFC comprendono il tremolio della luce — che può provocare mal di testa, affaticamento della vista e problemi di concentrazione — e l’alta percentuale della componente blu della luce che, come è risaputo, diminuisce la produzione di melatonina, che a sua volta può causare disturbi del sonno, tumori, attacchi di cuore.
Cosa fare? Ricordiamo altresì che si stanno diffondendo altre tecnologie, sicuramente più efficienti, come l’illuminazione a led e le lampadine alogene, che risolvono in parte tutti questi problemi. Attualmente esistono infatti come sopra citato due tipi di illuminazione “eco-friendly” adatte per l’uso domestico:
1– alogena a basso consumo: la durata è di circa 2000 ore, il consumo di energia è circa il 30% in meno rispetto alle incandescenza tradizionali, il numero di accensioni influenza limitatamente l’usura della lampada. Lampadina estremamente semplice con bassi costi di produzione/smaltimento. Adatta per locali in cui si soggiorna per pochi minuti
2– led: la durata è generalmente superiore alle 20000 ore, il consumo di energia è almeno dell’80% inferiore rispetto alle incandescenza tradizionali .Ha dei costi di produzione più alti e contiene materiali che comportano un più difficile smaltimento. Adatta per locali in cui si soggiorna lungamente.
http://www.beppegrillo.it/listeciviche/forum/2013/08/abolizione-delle-lampadine-fluorescenti-a-basso-consumo.html