Stamattina, per gran parte dei pensionati italiani, è arrivato il cedolino delle pensioni di marzo 2023 quelle che dovrebbero contenere gli aumenti perequativi e gli arretrati di gennaio e febbraio. Vediamo in dettaglio a cosa è dovuto l’aumento e coloro che non lo hanno ricevuto.
Da questa mattina, 20 febbraio 2023, per la maggioranza dei pensionati italiani è disponibile, all’interno dei fascicoli previdenziali sul sito INPS, il cedolino delle pensioni di marzo 2023. Questa è una mensilità molto attesa in quanto molti sono a conoscenza del fatto che l’INPS pagherà finalmente, gli aumenti perequativi, più gli arretrati di gennaio e febbraio a moltissimi pensionati. Riceveranno l’aumento tutti coloro che percepiscono un assegno pensionistico lordo che supera di 4 volte il trattamento minimo. In dettaglio dovrebbe ricevere l’aumento chi percepisce un assegno pensionistico lordo superiore a 2100 euro mensili. Ma vediamo in dettaglio cosa sono questi aumenti perequativi.
Cosa sono gli aumenti perequativi sulle pensioni
Gli aumenti perequativi sulle pensioni sono rivalutazioni annuali al rialzo delle che vengono erogati dallo Stato per adeguare l’ammontare degli assegni pensionistici all’inflazione.
Questi aumenti vengono introdotti per garantire che il potere d’acquisto dei pensionati rimanga costante nel tempo, poiché l’inflazione può erodere il valore delle pensioni nel tempo.
Sono calcolati in base all’indice dei prezzi al consumo (IPC), che misura la variazione dei prezzi dei beni e dei servizi nel tempo. Se l’IPC aumenta, le pensioni aumentano proporzionalmente per mantenere il potere d’acquisto delle pensioni costante.
In molti paesi, gli aumenti perequativi sulle pensioni sono previsti dalla legge e sono automatici, mentre in altri paesi possono essere soggetti a negoziazioni e decisioni politiche annuali.
Aumentano anche le pensioni minime
Anche le pensioni minime dovrebbero salire finalmente a €600 per gli over 75 e a €571 per tutti gli altri. Dunque, senza perdere tempo correte sul sito ufficiale INPS, accedete alla vostra area riservata e verificate nel prossimo cedolino di marzo 2023 se vi hanno accreditato l’aumento. Va precisato che sul cedolino non troverete anche una voce riguardo gli aumenti perequativi, semplicemente l’importo sarà più alto del solito.
Chi non riceverà l’aumento a marzo
Non riceveranno gli aumenti perequativi sulle pensioni a marzo 2023 coloro che li hanno ricevuti nel mese di gennaio o a febbraio. L’INPS con le sue circolari sugli gli adeguamenti perequativi delle pensioni, spiega che questi che di solito vengono disposti ogni anno a gennaio. Quest’anno per alcune fasce di pensionati sono stati rinviati a marzo perché a dicembre 2022, quando l’istituto si dedicava ai calcoli sulle rivalutazioni delle pensioni per l’anno successivo, il governo, essendo da poco in carica, stava ancora facendo delle modifiche in bozza di legge di bilancio per le fasce dei trattamenti pensionistici superiori a 4 volte il trattamento minimo, le famose nuove fasce perequative.
E così l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, al fine di non pagare somme indebite e poi doverle recuperare, ha scelto di erogare la rivalutazione a gennaio solo alle pensioni che non superano di 4 volte il trattamento minimo INPS. A gennaio hanno incassato l’aumento coloro che percepiscono un assegno pensionistico al di sotto di 2100 euro lordi circa. Mentre per tutti gli altri invece la rivalutazione delle pensioni 2023 arriverà dal prossimo mese di marzo con i rispettivi arretrati di gennaio e febbraio.
Quindi ricapitolando, non riceveranno gli aumenti il prossimo mese di marzo tutte le pensioni che non superano i €2100 lordi. Per tutti gli altri sotto i €2100 lordi niente aumenti più arretrati a marzo.
Di seguito è riportato un video realizzato da “Mondo Pensioni” che spiega in dettaglio Di quanto aumenteranno le pensioni di marzo con la perequazione più gli arretrati di gennaio e febbraio. Buona visione.