Su Donna Moderna abbiamo letto una triste considerazione della scrittrice Michela Murgia. La riflessione trae spunto dai frequenti casi di insegnanti aggrediti, minacciati e picchiati da studenti o dai loro genitori. Un’escalation preoccupante che mette in serio pericolo il ruolo del docente nel mondo dell’istruzione.
Murgia è chiara sull’argomento: “Nel moltiplicarsi in tutta Italia dei casi di insegnanti picchiati sia dagli studenti che dai loro genitori verrebbe la tentazione di ricorrere a un luogo comune e commentare come fanno gli anziani, dicendo che i tempi sono degenerati e che non esistono più le educazioni di una volta. Purtroppo è falso: i prepotenti sono sempre esistiti e la voglia di spaccare la faccia alla figura di autorità non è nata oggi”.
“A essere cambiato – continua Murgia – è invece il rispetto sociale intorno all’atto dell’imparare e del farlo a scuola, che fino a qualche decennio fa era l’unico modo per migliorare la propria posizione sociale se si era modesti di famiglia, ma oggi è percepito solo come pedaggio obbligatorio prima di entrare in un mondo del lavoro dove da anni ci sentiamo dire (falsamente) che “il pezzo di carta non serve a niente”. In una società dove l’ignoranza non è più un difetto, insegnare non è più una virtù”, conclude amaramente la scrittrice.