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Pensioni: che fine fanno i tuoi contributi se non raggiungi i 20 anni necessari?

contributi pensionistici

Ti sei mai chiesto cosa accade ai tuoi contributi pensionistici se non riesci a raggiungere i 20 anni necessari per ottenere la pensione? Scopri cosa succede ai soldi che hai versato e quali opzioni hai a disposizione per non perderli.

Quando si parla di pensione, uno degli aspetti più importanti è la quantità di contributi che si riesce ad accumulare durante la propria carriera lavorativa. Ma cosa succede se, nonostante anni di lavoro e versamenti, non si riescono a raggiungere i famosi 20 anni di contributi necessari per ottenere la pensione di vecchiaia? È una domanda che molti lavoratori si pongono, soprattutto coloro che hanno avuto carriere discontinue o che si trovano vicino all’età pensionabile senza aver accumulato il tempo contributivo richiesto. In questo articolo, esploreremo cosa accade ai contributi versati in queste situazioni, quali opzioni sono disponibili per non perdere quanto accumulato e quali alternative possono garantirti comunque un sostegno economico.

Cosa succede ai contributi versati se non raggiungi i 20 anni necessari?

Se non riesci a raggiungere i 20 anni di contributi necessari per ottenere la pensione di vecchiaia, purtroppo i contributi che hai versato non ti verranno restituiti. Questi contributi rimangono infatti “silenti”, cioè non danno diritto a una pensione autonoma e non vengono rimborsati dall’INPS, se non in casi molto specifici, come ad esempio nel caso di errori nei versamenti. È una realtà che può sembrare ingiusta, ma è importante comprenderla per poter prendere decisioni informate riguardo al proprio futuro pensionistico.

Tuttavia, esistono delle opzioni che ti permettono di evitare di perdere quanto hai versato. Ad esempio, puoi valutare la possibilità di versare contributi volontari, una soluzione che ti consente di completare i periodi mancanti e raggiungere il minimo necessario per accedere alla pensione di vecchiaia. Questa opzione è praticabile solo se hai già maturato almeno 5 anni di contributi obbligatori.

Altre opzioni per non perdere i contributi silenti

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Immagine © realizzata con AI

Oltre ai versamenti volontari, esistono altri strumenti per non perdere i contributi versati, anche se non sono sufficienti per ottenere una pensione. La ricongiunzione e la totalizzazione sono tra le opzioni più utilizzate. La ricongiunzione permette di unire i contributi versati in diverse gestioni previdenziali in un’unica gestione, ma comporta spesso dei costi. La totalizzazione, invece, è gratuita e consente di sommare i periodi contributivi non coincidenti versati presso più enti previdenziali per ottenere una pensione, calcolata però con il metodo contributivo, che potrebbe risultare meno vantaggioso.

Esiste anche il cumulo gratuito, che consente di combinare i contributi versati in gestioni diverse senza alcun costo aggiuntivo, ma è applicabile solo a determinate condizioni. Se sei un lavoratore autonomo o un artigiano, esiste inoltre la possibilità di cumulare i contributi versati nella gestione separata con quelli versati nel fondo dei lavoratori dipendenti, recuperando così i contributi silenti e ottenendo comunque una pensione.

L’assegno sociale e altre misure assistenziali

Se alla soglia dell’età pensionabile non hai accumulato abbastanza contributi per ottenere una pensione di vecchiaia, non tutte le speranze sono perdute. In Italia, esistono misure assistenziali come l’Assegno Sociale, che viene riconosciuto a chi non ha raggiunto i requisiti contributivi necessari e si trova in una situazione di difficoltà economica. Questo assegno, che richiede di avere almeno 67 anni e di rientrare sotto una certa soglia di reddito, può garantire un sostegno economico mensile.

Per il 2024, l’importo dell’Assegno Sociale è di 534,41 euro al mese, distribuiti su 13 mensilità. Esiste anche la Pensione di inclusione, riservata a nuclei familiari composti da persone anziane o disabili, che offre un ulteriore supporto economico. Queste misure sono pensate per garantire un minimo vitale a chi, per vari motivi, non ha potuto raggiungere i requisiti per una pensione tradizionale, evitando così di lasciare senza sostegno coloro che non riescono a far fronte alle spese quotidiane.

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In sintesi, sebbene non raggiungere i 20 anni di contributi necessari per la pensione di vecchiaia possa sembrare una condizione svantaggiosa, esistono diverse soluzioni per non perdere quanto accumulato. Dalla possibilità di versare contributi volontari alla ricongiunzione e totalizzazione dei contributi, fino all’Assegno Sociale, l’importante è conoscere le opzioni disponibili e pianificare per tempo. Valutare attentamente la propria situazione contributiva e le possibili alternative può fare la differenza tra una vecchiaia serena e una situazione di difficoltà economica.

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