Perchè non ridurre (perlomeno) lo stipendio ai parlamentari assenteisti? In qualsiasi altro lavoro le assenze ingiustificate portano al licenziamento!
Riportiamo di seguito una giustissima e illuminante petizione lanciata su change.org (purtroppo chiusa) da mauro Marinelli:
Premesso che per qualsiasi altro lavoro, delle ripetute assenze ingiustificate portano al licenziamento, e gli stipendi previsti attualmente poco si adattano all’attuale situazione economica italiana:
si chiede ai Presidenti di Camera e Senato di ristabilire almeno un livello minimo di decenza, adattando lo stipendio mensile di ogni parlamentare al suo indice di presenza. Tale indice di presenza includerebbe sia le effettive presenze in aula che le missioni riconosciute (e terrebbe conto evidentemente dell assenze giustificate quali le malattie).
Le componenti dello stipendio spettante ad ogni parlamentare sono descritte nel link seguente:
http://leg16.camera.it/383?conoscerelacamera=4
E gli indici di presenza e di missione aggiornati sono disponibili qui di seguito per i deputati (attenzione, non esiste un indice cumulativo di presenza, bisogna guardare sia la colonna presenza che quella relative alle missioni per avere una percentuale rappresentativa della presenza del parlamentare):
http://parlamento17.openpolis.it/lista-dei-parlamentari-in-carica/camera/nome/asc
e qui di seguito per i senatori:
http://parlamento17.openpolis.it/lista-dei-parlamentari-in-carica/senato/nome/asc
Per esempio, un deputato che:
- non ha altri stipendi oltre a quello da parlamentare;
- vive a piu’ di 100 km da Roma;
- in un intero mese è presente al 40% delle sedute;
- nello stesso mese è assente per missione ad un altro 20%,
avrebbe un indice di presenza cumulativo del 60% e si vedrebbe lo stipendio decurtato del 40% come segue:
- l’indennità parlamentare scenderebbe da 5.246,54 euro lordi a “soli” 3148 euro;
- le regole sulla diaria rimarrebbero invariate in quanto questa parte é già indicizzata in base alle presenze (vedere il link che descrive tutte le voci);
- i 1300 euro rimborsati per le spese di viaggio (assegnati senza fornire giustificativi) scenderebbero a 780 euro;
- i rimborsi per spese telefoniche (assegnati senza fornire giustificativi) scenderebbero da 258 euro mensili a 155 euro;
- il rimborso per le spese di esercizio del mandato (nella quota non spettante ai collaboratori) di 1800 euro mensili (assegnati senza fornire giustificativi) scenderebbe a 1080 euro.
Il risparmio mensile totale sarebbe quindi di oltre 3000 euro
Altre ripercussioni dell’indice di presenza effettiva:
– pensione e assegno di fine mandato adattati alla percentuale di presenza del parlamentare lungo tutta la durata del mandato e della carriera parlamentare
Tale principio dovrebbe restare applicabile in qualsiasi caso, anche a seguito di una riduzione dello stipendio del parlamentare che dovesse essere applicata durante la legislatura in corso (o future).
Fonte: change.org
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