In Italia, la previdenza sociale è un pilastro fondamentale del welfare, ma cosa accade a chi non ha mai versato contributi previdenziali? Sebbene la pensione contributiva richieda versamenti, lo Stato italiano non dimentica coloro che, per vari motivi, non hanno avuto l’opportunità di lavorare o di contribuire. Per loro, sono previste forme di sostegno assistenziale destinate a garantire un minimo di sicurezza economica.
Assegno Sociale: Il Baluardo per chi non ha Contributi
Al centro di questo sistema di protezione troviamo l’assegno sociale, un beneficio economico erogato dallo Stato a chi raggiunge l’età pensionabile, che nel 2023 è fissata a 67 anni. Questo sostegno è particolarmente importante poiché rappresenta l’unico reddito per chi non ha mai versato contributi. L’importo dell’assegno sociale è di 457,99 euro al mese, corrisposto per 13 mensilità all’anno, un livello di sostegno che mira a garantire condizioni di vita dignitose.
Requisiti
L’assegno sociale è una prestazione economica destinata a chi si trova in difficoltà al raggiungimento dell’età pensionabile e non dispone di una pensione contributiva. Per il 2023, i requisiti per richiedere l’assegno sociale in Italia sono i seguenti:
- Età: Avere almeno 67 anni.
- Cittadinanza: Essere cittadini italiani o comunitari.
- Residenza: Avere la residenza effettiva e la dimora abituale in Italia.
- Reddito: Non avere un reddito personale annuo superiore a 6.542,51 euro se non coniugati, o 13.085,02 euro se coniugati12.
Inoltre, per il calcolo del reddito utile ai fini dell’assegno sociale, vengono considerati i redditi:
- assoggettabili all’Irpef, al netto delle imposte e contributi.
- esenti da imposta.
- soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta.
- soggetti ad imposta sostitutiva.
- di terreni e fabbricati.
- Pensioni di guerra, rendite vitalizie Inail, pensioni estere.
- Pensioni e assegni per invalidi civili, ciechi civili, sordi.
- Assegni alimentari secondo il codice civile2.
Alcuni redditi, invece, non sono inclusi nel calcolo:
- Trattamenti di fine rapporto e relative anticipazioni.
- Reddito della casa di abitazione.
- Competenze arretrate con tassazione separata.
- Indennità di accompagnamento per invalidi civili e altre indennità simili.
- Assegno vitalizio per ex combattenti e arretrati di lavoro all’estero2.
Altre Forme di Sostegno
Per chi non ha versato sufficienti contributi, esistono altre vie di accesso alla pensione, seppur limitate. Esistono eccezioni come la pensione di vecchiaia contributiva, che richiede almeno 5 anni di contributi e che può essere richiesta a partire dai 71 anni di età. Chi non raggiunge nemmeno questo limite può orientarsi verso prestazioni come l’assegno di invalidità o la pensione di cittadinanza, entrambi volti a sostenere chi si trova in condizioni di fragilità sociale o sanitaria.
Sé 457 euro garantiscono una vita dignitosa siamo alla frutta. Non vado oltre perché è veramente schifoso pensare che con quella cifra oggi, con il costo della vita che aumenta giorno per giorno si parla di vita dignitosa. Vergogna….
€ 457 al mese per una vita “dignitosa” ??? Ma chi e’ quell’idiota che l’ha scritto e quei coglioni che l’hanno definita tale ? E se uno deve pagare un affitto ed e’ in attesa (vana perche’ i graduatoria vengono prima gli extra comunitari … magari con 3/4 marmocchi appresso) diciamo di una stamberga da 250 euri al mese … se la trova, gli rimangono “forse” € 257 per pagare bollette, il cibo e piccole spese per l’igiene personale + 1 rotolo di carta igienica … sempre al mese ???? Come puo’ SOPRAVVIVERE ? Smettetela di prendere per il culo milioni di Italiani !
Per chi invece a lavorato 20 anni a quanto ammonta la menzione?