Una modifica significativa è alle porte per tutti i beneficiari delle prestazioni IMPS. A partire dal primo novembre, si assisterà a un cambiamento radicale che influenzerà il calcolo dell’ISEE e l’erogazione dell’assegno unico per i figli. Questa novità, annunciata dal governo in collaborazione con l’IMPS, potrebbe avere un impatto considerevole sulle famiglie italiane.
Cosa Cambia dal Primo Novembre
Con l’avvicinarsi della fine dell’anno, l’INPS ha deciso di adottare un approccio più rigido nei confronti delle Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU) che presentano difformità o omissioni. Fino ad oggi, nonostante eventuali errori o mancanze, l’IMPS erogava l’importo corretto dell’assegno per i figli, basandosi sul valore ISEE reale e attendendo la regolarizzazione della DSU. Tuttavia, con la nuova direttiva, fino alla completa regolarizzazione, verrà erogato solamente l’importo minimo dell’assegno unico, che si aggira intorno ai 54 euro al mese, o 25 euro per i figli maggiorenni.
Impatto sui Pagamenti e Assegno Unico: Una Svolta Preoccupante per le Famiglie
Il recente annuncio dell’INPS segna un punto di svolta che potrebbe avere conseguenze significative per le famiglie italiane. La decisione di erogare solamente l’importo minimo dell’assegno unico per i figli in presenza di difformità o omissioni nella DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) rappresenta un cambiamento di politica che non è stato accolto favorevolmente da tutti.
Fino ad ora, l’INPS ha mostrato una certa flessibilità, permettendo ai beneficiari di ricevere l’importo pieno dell’assegno unico basato sul loro ISEE effettivo, anche in caso di errori o mancanze nella DSU, in attesa di una regolarizzazione. Questo approccio ha offerto una sorta di rete di sicurezza per le famiglie che, per vari motivi, potevano trovarsi con una DSU non perfettamente in regola.
Con la nuova direttiva, l’impatto economico potrebbe essere notevole. L’importo minimo garantito dall’assegno unico, che si attesta intorno ai 54 euro mensili per i figli minori e 25 euro per quelli maggiorenni, è significativamente inferiore rispetto a quanto molte famiglie ricevevano precedentemente. Questo significa che, fino alla regolarizzazione della DSU, le famiglie dovranno far fronte a un calo di reddito che potrebbe influenzare il loro tenore di vita, soprattutto in un periodo economico già difficile per molti a causa delle ripercussioni della pandemia e dell’instabilità economica globale.
Inoltre, il processo di regolarizzazione può essere complesso e richiedere tempo, durante il quale le famiglie dovranno gestire le spese quotidiane con risorse limitate. Questo aspetto solleva preoccupazioni riguardo l’accessibilità e l’efficienza dei servizi dell’INPS nel gestire tempestivamente le correzioni delle DSU.
La situazione si complica ulteriormente per quelle famiglie che, a causa di una mancanza di familiarità con le procedure burocratiche o per difficoltà nell’accesso ai servizi digitali, potrebbero trovarsi in difficoltà nel navigare il processo di regolarizzazione. Questo scenario potrebbe portare a un aumento delle disuguaglianze sociali, colpendo in modo sproporzionato coloro che hanno meno risorse e capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti burocratici.
Di seguito è riportato un video molto interessante che fa chiarezza sulla questione. Buona visione.