Migliaia di persone percepiscono il reddito di cittadinanza in Italia, misura che prevede di lavorare otto ore settimanali per il proprio comune di residenza, dedicandosi a servizi di pubblica utilità. I lavori di pubblica utilità citati nella norma si inquadrano all’ interno dei “progetti utili alla collettività (PUC).
Ma ci troviamo di fronte ad un inspiegabile paradosso: la maggior parte dei comuni italiani non utilizzano i percettori del reddito di cittadinanza, nonostante siano praticamente gratis e obbligati per legge in caso di chiamata, pena la perdita del sussidio.
I comuni hanno il DOVERE di utilizzarli al meglio dando a ciascuno di loro mansioni che si inquadrano all’ interno dei “progetti utili alla collettività (PUC)“. I beneficiari del reddito di cittadinanza potranno ad esempio fare piccola manutenzione; pulire giardini; togliere graffiti dagli edifici pubblici; aiutare anziani nelle mansioni quotidiane; essere impiegati come sostegno nell’organizzazione di manifestazioni pubbliche; nel controllo e cura delle biblioteche comunali.
Inoltre possono essere utilizzati nell’ accompagnamento agli scuolabus degli studenti; nella consegna della spesa in aiuto delle persone anziane; nell’ organizzazione di mostre ed eventi in ambito culturale; nell’ attività di supporto nella raccolta dei rifiuti e promozione e informazione in ambito di raccolta differenziata; nella gestione del servizio di doposcuola in ambito formativo e scolastico; nella manutenzione del verde pubblico, con particolare riguardo ai parchi giochi per bambini etc.
Ma questi non vengono utilizzati, e nonostante ciò, dai “piani alti”, specie da chi ha ideato e fatto approvare questa misura, non arrivano direttive per fare in modo che ciò accada, direttive che impongono le amministrazioni comunali a rispettare la legge!
Pensate a quante cose potrebbero funzionare meglio se tutti i percettori di questo beneficio nel tuo comune di residenza fossero impiegati per aiutare la comunità. Eppure si fa finta di niente.
Per non parlare di quelli (spero pochi), che si beccano i soldi dello Stato, poi, magari vanno a lavorare in nero nelle campagne, nei cantieri edili o, ancora peggio, si dedicano ad attività delinquenziali, sfuggendo ad ogni tipo di controllo.
Il motivo per il quale tali percettori non vengano chiamati dai comuni resta un mistero, io mi sono fatto l’idea che si tratti di una questione politica, e ve la riassumo con queste semplici parole: molti sindaci di diversi schieramenti non vogliono fare in modo che questa dei cinquestelle appaia come una buona norma. Meglio far rivoltare i cittadini contro i poveri, meglio additarli come nullafacenti, nonostante si ha la possibilità di metterli al lavoro, e pure senza costi per le amministrazioni locali…
Se questa sia una buona norma o meno non sta a me giudicarlo, ma di una cosa sono certo, queste persone servono come il pane nei comuni, e non vengono utilizzate! Un sindaco dovrebbe pensare di più al bene della sua comunità che agli interessi di partito.
Per fortuna, però, ci sono tantissimi altri percettori del sussidio statale che, invece, con serietà e senso di responsabilità, cercano di ricambiare l’aiuto economico dedicandosi, volontariamente, ad attività sociali e di utilità collettiva. Basta farsi un giro sul web e sui giornali per scovarne numerosi esempi in molti comuni italiani: ripuliscono strade, aiutano anziani a portare la spesa o ad attraversare la strada etc. Ognuno di loro mette a disposizione le proprie conoscenze e la propria professionalità per aiutare la comunità.
Sono persone con una dignità, una coscienza e con un etica morale che va oltre la politica. Sono persone che sono consapevoli di essere finanziate dai cittadini, e ricambiano i cittadini svolgendo servizi utili per loro. Tu mi paghi io lavoro per te, così funziona in tutte le attività, e non ci dovrebbe essere nessuna vergogna nel fare questo, fare questo dà dignità!
Sono persone che hanno deciso di dimostrare di meritarseli questi soldi! E per questo sono ben visti dai propri compaesani o concittadini molto più di altri.
Essere additati come nullafacenti è umiliante, per chi ha una coscienza ovviamente, purtroppo però a molte persone questo non interessa minimamente.
Se percepisci il reddito mettiti a disposizione della tua gente, recati dalla tua amministrazione comunale a chiedere cosa potresti fare per migliorare la qualità della vita nel tuo comune di residenza, mettiti in gioco….E poi cosa vuoi che siano otto ore settimanali!
Se tutti i percettori d’Italia dedicassero volontariamente queste otto ore per la comunità avremmo sicuramente un Italia migliore in termini di pulizia e funzionalità. I percettori, da persone additate come nullafacenti diventerebbero i protagonisti. Diventa protagonista anche tu!