Una ultimissima notizia che riguarda tutti i pensionati italiani, una decisione del governo che ha suscitato non poche proteste: dal 1° febbraio il ritiro della pensione dipenderà dal Green Pass.
Il governo le prova tutte per convincere, o per meglio dire “costringere”, chi non si è sottoposto ad alcuna dose a farlo al più presto. Si è iniziato con il vietare l’ingresso nei bar, cinema, teatri, ristoranti, ma questo non è bastato per raggiungere l’obiettivo immunità di gregge. Per questo motivo ora l’esecutivo sta adottando misure che potrebbero addirittura far vacillare la stabilità economica di coloro che hanno deciso di non immunizzarsi.
Misure drastiche, per alcuni ingiuste, per altri meno, sta di fatto che ormai si è arrivati ad un obbligo mascherato del tipo “non ti obbligo ma ti costringo”.
Ebbene, dal 1° febbraio coloro che non sono in possesso di Green Pass non potranno ritirare la pensione allo sportello fisico, sia in banca che in posta. Anche un delegato deve possedere la certificazione verde per ritirare la pensione del delegante.
Fino a ieri aleggiava l’ipotesi che l’obbligo di green pass, per accedere in banca e in posta, sarebbe stato attuato per tutti tranne per la riscossione delle pensioni. Ma a quanto pare è stato tutto annullato. Draghi ha firmato il nuovo DPCM: niente ritiro delle pensioni senza green pass.
Secondo l’ultimo decreto, l’esenzione di esibire la certificazione verde resta valida per entrare in supermercati, generi alimentari e farmacie.
E se il numero degli immunizzati non dovesse salire prossimamente cosa faranno? Priveranno chi non possiede il green pass persino della possibilità di acquistare del cibo o medicine?
Per ritirare la prossima pensione di febbraio in pratica serve obbligatoriamente il green pass, in alternativa, chi non è in possesso della certificazione verde, può ritirarla presso gli sportelli automatici Postamat e Bancomat, utilizzando la carta dove viene accreditata la pensione.