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Tiziano Terzani: la scienza è il nuovo “oppio dei popoli”

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Tiziano Terzani: “La scienza,in Occidente è stata asservita ai grandi poteri economici e messa sull’altare al posto della religione. Così è lei stessa diventata l’oppio dei popoli”.

“Nessuno ha più risposte che contano perché nessuno pone più le domande giuste.
Tanto meno la scienza, che in Occidente è stata asservita ai grandi poteri economici e messa sull’altare al posto della religione. Così è lei stessa diventata “l’oppio dei popoli”, con quella sua falsa pretesa di saper prima o poi risolvere tutti i problemi.

La scienza è arrivata a clonare la vita, ma non a dirci cos’è la vita.
La medicina è riuscita a rimandare la morte, ma non a dirci cosa succede dopo la morte.
O sappiamo forse davvero che cosa permette ai nostri occhi di vedere e alla nostra mente di pensare?
Eppure, grazie alla grande fiducia che abbiamo nella scienza, diamo ormai tutto per scontato. Si crede di sapere e non si sa.
Ci si accontenta dunque di non sapere, convinti che presto si saprà.

Qualcuno se ne starà certo occupando! La popolazione aumenta, esaurendo le risorse della Terra, l’acqua innanzitutto?
Sicuramente la scienza risolverà anche questo problema.
Milioni di esseri umani patiscono la fame nel mondo?
Rimettiamoci alla modificazione genetica di certi semi che presto produrranno raccolti miracolosi  e magari anche…nuovi tipi di cancro.

Viviamo come se questo fosse il solo dei mondi possibili, un mondo che promette sempre una qualche felicità. Una felicità alla quale ci avvicineremo con un progresso fatto sostanzialmente di più istruzione (che istruzione!) , più benessere, e ovviamente più scienza.
Alla fine dei conti tutto sembra ridursi a un problema di organizzazione, di efficienza. Che illusione!

Ma è così che ci siamo tarpati le ali della fantasia, che abbiamo messo il bavaglio al cuore, che abbiamo ridotto tutto il mondo al solo mondo dei sensi, con questo negandoci l’altra metà.
Per i saggi, specie quelli indiani, il mondo visibile non è mai stato l’intera realtà, ma solo una parte. E nemmeno la parte più importante, dal momento che è mutevole e sempre in balia del distruttivo scorrere del tempo.

Di Tiziano Terzani

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